Maura Viceconte trovata morta in casa: la maratoneta e fondista, 51 anni, si è tolta la vita Maura Viceconte trovata morta in casa: la maratoneta e fondista, 51 anni, si è tolta la vita

Maura Viceconte trovata morta in casa: la maratoneta e fondista, 51 anni, si è tolta la vita

Maura Viceconte trovata morta in casa: la maratoneta e fondista, 51 anni, si è tolta la vita
Maura Viceconte trovata morta in casa: la maratoneta e fondista, 51 anni, si è tolta la vita (Foto Facebook)

TORINO – Lutto per l’atletica italiana: è morta Maura Viceconte, ex primatista italiana della maratona, medaglia di bronzo individuale ai Campionati Europei di Budapest e argento a squadre, dodicesima ai Giochi Olimpici di Sydney nel 2000. Viceconte, 51 anni e alle spalle una battaglia contro il cancro, è stata trovata morta nella sua abitazione a Chiusa San Michele, in provincia di Torino. Secondo quanto riferiscono i quotidiani locali Viceconte si è tolta la vita. 

“Un colpo di scena che non ci si aspettava – il commento della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) – Donna di genuinità e sensibilità non comuni, sul finire degli anni ’90-inizio anni 2000 aveva avuto un crescendo agonistico davvero importante, spostando in avanti il limite del mezzofondo prolungato italiano: tant’è vero che il suo nome figura ancora nell’albo dei primati italiani accanto alla specialità dei 10.000 metri (31:05.57 realizzato nel 2000 a Heusden)”. 

“La vita è una maratona. La corsa il mio modo di vivere”. Questo il titolo del docufilm, presentato a fine novembre 2018, con cui l’ex azzurra aveva deciso di festeggiare il proprio cinquantesimo compleanno. “Ora che il progetto è concluso vorrei che questo racconto possa diventare uno stimolo e una spinta per i giovani ad intraprendere la strada della corsa e dello sport in generale”, questo il messaggio che aveva voluto lanciare in occasione della presentazione del film avvenuta con tanti amici e compagni di fatiche come Alessandro Lambruschini, Laura Fogli, Maria Curatolo, Franca Fiacconi, Valter Durbano, e il suo storico allenatore Renato Canova. “Un’eredità – afferma ancora la Fidal – che andrà sicuramente raccolta anche se al momento a prevalere è un senso di tristezza infinita. Attorno ai famigliari si stringe l’atletica italiana tutta”. 

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