Serie A sempre più americana. Le nostre squadre fanno gola agli imprenditori yankee: costano relativamente poco, hanno un potenziale tutto (o quasi) da scoprire, una platea di 30 milioni di appassionati e stadi vecchi da rivedere e utilizzare come leva di sviluppo. Vale la pena di investire, il ritorno è assicurato nel medio periodo.
Sono già 9 le proprietà nordamericane: otto statunitensi (Atalanta, Fiorentina, Inter, Milan, Parma, Roma, Venezia); l’ultima ad accodarsi è stata mercoledì 15 gennaio il Verona acquista da un fondo texano. Costo: 130 milioni. Il patron Maurizio Setti, 61 anni, in sella dal 2012, rimane come consulente sportivo; rimane anche il ds Sean Sogliano che ha già ricevuto il mandato ad operare sul mercato invernale. Obiettivo: restare in serie A, allontanarsi al più presto dalla zona retrocessione attualmente occupata da Cagliari (18 punti), Venezia (14), Monza (13). I 19 punti degli scaligeri preoccupano.
La nona squadra nordamericana è il Bologna, di proprietà canadese. Sarebbero state addirittura 10 se non fosse uscito di scena, qualche settimana fa, dal Genoa la holding americana “777 Partners” con sede a Miami che aveva rilevato il Grifone tre anni fa dallo storico presidente Enrico Preziosi. L’imprenditore avellinese, 76 anni,ha intascato 150 milioni e dopo 18 anni ha tolto la disturbo.
Mezza Serie A in mano straniere
Sono 11 (su 20) i club di serie A comprati da stranieri. Ai 9 citati vanno aggiunti Como e Genoa. Il club lombardo è finito nelle mani dei fratelli Hartono, due indonesiani che l’autorevole rivista Forbes ha incoronato all’ottavo posto nel mondo generale dello sport. Hanno un patrimonio di 48 miliardi. Robert (83 anni) e Michael (84) sono i più ricchi dell’Indonesia , il quarto Paese più popoloso del mondo, 278 milioni di abitanti.
Il Grifone è stato acquistato dall’imprenditore rumeno Dan Sucu, fondatore di Mobexpert, marchio di arredamento in Romania con oltre 2.200 dipendenti. E già proprietario del Rapid Bucarest (serie A rumena, 3 scudetti ).
Nove società rimaste italiane. E a Udine torna l’incubo scommesse
Nove, per ora, le società che rimangono italiane. Sono Cagliari, Empoli, la Juventus della famiglia Agnelli, la Lazio di Lotito, il Lecce, il Monza della famiglia Berlusconi, il Napoli di De Laurentiis, il Torino di Cairo, l’Udinese della famiglia Pozzo che ora è finita nella tempesta; la Procura di Udine ha messo sotto indagine “per scommesse anomale” il portiere nigeriano (ma nato in Germania) Maduka Okoye, 25 anni. Il gigante (198 cm) avrebbe puntato sulla sua ammonizione nel match contro la Lazio (11 marzo 2024): avrebbe intenzionalmente rincorsi il giallo con una vistosa perdita di tempo. Il mondo del calcio è sconvolto. Si parla di truffa. E’ tornato l’incubo scommesse?