ROMA – Michael Schumacher, come sta veramente? Tornerà mai a parlare e camminare? Lo rivedremo in pubblico? Le costosissime cure a cui è sottoposto, si parla di 10 milioni di euro al mese, hanno qualche possibilità di dare risultati. Domande che in questi mesi si sono poste migliaia di appassionati e tifosi a cui cerca di dare risposta, in una lunga intervista esclusiva al sito Sportface.it, un luminare italiano, il professor Mario Meglio, ordinario di neurochirurgia all’università di Verona.
A intervistare Meglio per Sportface è Giada Oricchio. E dal tono delle risposte del medico traspare subito uno scetticismo inespresso. La sensazione, pur tra mille cautele dovute al “non aver visto le cartelle cliniche” che di speranze di rivedere Schumi in buone condizioni ce ne siano davvero poche:
“Partiamo da una premessa e teniamola presente per tutta la nostra chiacchierata: siamo nel campo delle ipotesi, anzi delle supposizioni perché non abbiamo notizie certe, non abbiamo visionato la cartella clinica. È plausibile pensare che stiano sperimentando soluzioni diverse. È un mito, è difficile lasciare andare un mito”.
Lasciar andare dice Meglio. Che poi a domanda su cosa abbia davvero Schumacher spiega:
“Ematoma subdorale significa che c’è una raccolta di sangue al di sotto della dura madre, la parte deputata a proteggere il cervello. Se la raccolta è di grosse dimensioni si deve assolutamente asportare perché comprime il cervello mandandolo in sofferenza. Nel caso di Schumacher si erano create anche microlesioni che non avevano un volume tale da essere trattate chirurgicamente, si poteva solo aspettare che si riassorbissero. Da quello che ho letto, il trauma del pilota è tale da non sperare in una ripresa autonoma e in una buona vita relazionale. Nella maggior parte di questi casi i pazienti muoiono, Schumacher ha resistito perché era un ragazzo sano, in perfette condizioni fisiche. Ripeto: non perché ha accesso a cure costose”.
Dai bollettini medici e da alcune indiscrezioni è emerso il quadro di danni rilevanti a entrambi gli emisferi del cervello
“In base alle nostre conoscenze, se, a quanto sembra, ha riportato un danno assonale diffuso, non ne uscirà mai. Capisco che la famiglia provi tutti i trattamenti, ma a volte ho l’impressione che sia un purgatorio. Che ha la mia comprensione”.
Anche le ultime parole del medico lasciano pochissime speranze:
Le ripeto, non ho la certezza, ma il timore fondato che Schumacher sia in stato vegetativo permanente. Lo stanno curando bene e può vivere anni e anni salvo complicazioni, per esempio se non respirasse bene o non si alimentasse in modo autonomo. Bisogna capire quanto è decaduto il metabolismo, se rischia lo stato cachettico. Non possiamo saperlo”.