Mihajlovic ha completato il primo ciclo di chemioterapia senza complicazioni

Mihajlovic nella sede del Bologna (foto archivio Ansa)

BOLOGNA – Sinisa Mihajlovic ha completato “senza particolari complicazioni” il ciclo di chemioterapia iniziato giovedì 18 luglio. La risposta terapeutica “è stata conforme alle aspettative dei medici del reparto di ematologia dell’Istituto Seragnoli del Policlinico Sant’Orsola diretto dal Prof. Cavo”.

Lo si legge in un aggiornamento sulle condizioni cliniche dell’allenatore serbo del Bologna, pubblicato sul sito del club, Ora il tecnico, prosegue la società, “continuerà ancora per almeno tre settimane il ricovero presso lo stesso istituto per monitorare i parametri ematici e clinici. Nel frattempo potrà interagire con il suo staff e seguire dall’ospedale il nuovo ritiro della squadra in Austria che inizierà il 25 luglio”.

Sinisa Mihajlovic ha subito affrontato la malattia con grande temperamento. 
   
 

Sinisa Mihajlovic ha subito affrontato la malattia con grande grinta: “A me, nella vita, nessuno ha mai regalato nulla. State sereni, io questa sfida la vinco e spero dopo di essere un uomo migliore e più maturo. Volevo essere io a darvi questa notizia. A voi, alla mia squadra e alla gente – ha detto Mihajlovic – ho fatto alcuni esami e sono state scoperte alcune anomalie. Leucemia.

Quando me lo hanno detto ho preso una bella botta. Sono stato due giorni chiuso in camera a piangere. Ti passa davanti tutta la vita.  Io non gioco mai per non perdere, sennò perdo: così nel calcio, così nella vita – ha aggiunto – batterò la leucemia. Lo farò per mia moglie, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene. E’ una forma attaccabile, si può guarire. E io la batterò.

Ma ho bisogno dell’aiuto di tutti quelli che mi vogliono bene. Mio padre è morto di cancro, durante le visite faccio sempre i marker tumorali: se non avessimo fatto questi accertamenti con i soliti esami del sangue sarebbe risultato tutto normale. Nessuno di noi deve pensare di essere indistruttibile, invincibile. L’unica speranza è fare prevenzione, l’ho detto anche ai miei ragazzi” (fonte Ansa).

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