Ibrahimovic superstar: una magia da fuoriclasse stende i viola nello scampolo finale del primo tempo. Un aggancio preciso, una tempistica perfetta: al 46′ del primo tempo, con una mezza rovesciata, calciata di collo pieno in acrobazia da centro aerea, manda la palla in porta e i tifosi del Milan in Paradiso.
Torna l’Ibra-dipendenza nella tredicesima giornata di campionato nella sfida tra Milan e Fiorentina. I diavoli volano a 29 punti, dietro c’e’ la Lazio a 25 (domani se la vede con il Parma). I viola hanno cercato di tenere testa al Milan ed escono a testa alta da San Siro: contro questo Ibrahimovic non ce ne e’ per nessuno. Il Milan dei ‘mediani’ l’ha spuntata nonostante – almeno nella prima mezz’ora – sia apparsa piu’ lenta rispetto alle precedenti partite, muovendosi piu’ orizzontalmente che verticalmente. Ancora una volta ci ha pensato Ibra (sette gol in stagione): nella storia rimarranno il suo talento e la sua classe, confermate dalla magnifica giocata di questa sera. La gioia del campione dopo il gol e’ stata esplosiva e incontenibile tanto da costargli un momentaneo problema al braccio. Momenti di apprensione sugli spalti. A bordo campo per qualche minuto, e’ stato soccorso e assistito. E poi, in uno scroscio di applausi, e’ tornato in campo. Una serata che i supporter milanisti non dimenticheranno facilmente perche’ sembrava destinata a scivolare via come i calciatori sul prato viscido di San Siro, battuto da una pioggia implacabile. La Fiorentina di Sinisa Mihajlovic – senza Mutu e Jovetic – e’ entrata orgogliosamente in gioco con una prima mezz’ora di tutto rispetto, rendendosi pericolosa gia’ al 7′ con D’Agostino su punizione, e con il giovanissimo Ljajic il quale ha sfiorato il gol in almeno un paio di occasioni piu’ o meno alla scadere della mezz’ora (28′ e 29′). Grande Abbiati nel difendere la propria porta. Il Milan – formula Allegri con Ronaldinho in panca per la quarta volta di seguito – nel primo tempo e’ sembrato un po’ legato, vagamente scollegato pur costruendo numerose palle gol. Al 1′ e’ Bonera ad avere la possibilita’ di segnare, al 10′ Robinho prova a tagliare l’area con un cross basso ma non c’e’ nessuno piazzato in area. Ancora Gattuso al 25′ del primo tempo si trova a tu per tu con Boruc, ma si fa chiudere. Sull’altro versante, un sospetto rigore all’11’ del secondo tempo per un fallo di Zambrotta su Cerci. Ma al 20′ e’ il Milan a chiedere il penalty per un fallo di mano del capitano viola Donadel. Il Milan si galvanizza dopo il gol da manuale di Ibrahimovic e aumenta il ritmo, la partita si movimenta e cresce con sortite e repentini rovesciamenti di fronte.
Gilardino fa movimento, conquista palle, strappa calci di punizione ma non basta. Dopo la mezz’ora della seconda porzione della partita, la fatica inizia a farsi sentire. Cala Seedorf ma giganteggia Nesta che funge da imponente argine, in avanti si inseriscono i mediani, Gattuso non molla mai. A lui Allegri chiede di essere la mente e l’ispiratore del gioco. Mihajlovic si gioca la carta Vargas al posto di Marchionni al 32′ del secondo tempo, Allegri risponde con Boateng che rileva Robinho: al 34′ occasionissima per Kevin Prince, quattro minuti dopo Abbiati ipoteca il risultato: miracolo sul tiro di Ljajic servito in modo impeccabile da Gilardino. Il Milan porta a casa il risultato grazie a una squadra in salute e che schiera un distillato di genio come Ibrahimovic. Allegri puo’ guardare sereno al futuro della squadra senza spaccare il capello in quattro riguardo alla ‘Ibra-dipendenza’. Dinho malinconico guarda dalla panchina, entra soltanto sul finire. Un pizzico di gloria anche per lui.