Freddo e compassato fuori dal campo, caldo e forte sul terreno di gioco: e’ Zlatan Ibrahimovic il quale – dopo essere stato l’eroe del Milan in questa serata rifiuta l’etichetta affibbiata alla squadra definita Ibra-dipendente. ”Non c’e’ – dice in conferenza stampa – alcuna dipendenza. Tutti dipendono da tutti. Senza i miei compagni niente sarebbe stato possibile. Penso anche a coloro che in questa fase sono assenti, Pato e Inzaghi soprattutto”.
Poi Ibra descrive il suo straordinario gol con modestia: ”Ho ricevuto la palla, volevo tirare forte, la fortuna mi ha aiutato”. Quindi lo svedese si e’ fatto male quando e’ ‘franato’ sul terreno subito dopo aver esultato: ”Ho preso una botta ma e’ tutto passato”. Eppure, confessa di avvertire la stanchezza ma di essere disposto a qualsiasi sacrificio pur di essere utile alla sua squadra. Piccola rivelazione su Balotelli: ”Mario mi chiamava tutti i giorni prima di andare al City”.
Ibrahimovic non puo’ fare molto per il campione ribelle: ”Per poter giocare insieme dovrebbe essere lui a venire qui e non io ad andare li”’. Ibrahimovic chiama Balotelli? ”No, e’ Mario che deve chiamare Galliani”. Infine i trofei individuali. ”Mi interessavano quando ero piu’ giovane”. Conferma il feeling tra la squadra e Allegri e – per lui – il futuro e’ carico di speranze: ”La squadra sta andando bene. Era importantissimo vincere. Siamo positivi e fiduciosi”.