ROMA – Massimiliano Allegri ha salvato la panchina, per ora.
Il Milan ha vinto, ma non pienamente convinto, per 1-0 contro l’Udinese grazie ad un acuto di Birsa.
Decisamente più spettacolo nell’anticipo delle 18 che ha visto il Cagliari vincere in rimonta, tra le mura amiche, contro il Catania (2-1).
Milan-Udinese 1-0, gol: Birsa 23′
Il Milan torna al successo e fa il pieno di fiducia in vista della ‘remuntada’ in campionato e della delicata sfida di Champions League di martedì contro il Barcellona.
Privi di Balotelli e altri quattro titolari, tra cui Abbiati fermatosi all’ultimo, i rossoneri si impongono di misura (1-0) sull’Udinese, al termine di un match sofferto ma convincente nella prestazione.
Un piccolo passo, ma utilissimo a muovere la classifica: i rossoneri raggiungono quota 11 e scavalcano proprio i friulani di Guidolin, spesso e volentieri bestia nera del Diavolo a San Siro. A decidere è il ‘solito’ Birsa, ormai non più una sorpresa nello scacchiere rossonero.
Dopo una fase di studio delle due squadre, il Milan sblocca il risultato al 20′. Grazie ad un capolavoro dello sloveno: sugli sviluppi di un contropiede, l’ex Torino batte Kelava con uno splendido sinistro a girare che s’insacca all’incrocio. Il trequartista è attivissimo ed è il rossonero più pericoloso, ma la gara scorre nel segno del sostanziale equilibrio. Poco dopo la mezz’ora, l’Udinese si affaccia in avanti con un’insidiosa conclusione di Gabriel Silva dai 25 metri: i friulani provano ad aumentare la pressione, ma non riescono a creare veri pericoli.
In apertura di ripresa allora Guidolin getta nella mischia Muriel per Basta, allo scopo di aumentare il peso offensivo. Prova quindi la magia Di Natale, ma il piazzato del capitano bianconero è deviato sulla traversa dal grande riflesso del giovane Gabriel (18′), chiamato a rilevare Abbiati. Sul fronte rossonero, Birsa non riesce più a pungere e Allegri lo toglie per inserire Niang, ancora alla ricerca del primo gol in campionato.
In compenso, al 27′, si fa vedere Poli, che si libera di un paio di difensori dell’Udinese e conclude con il destro: bravo Kelava ad opporsi deviando in angolo. Il momento che tutto San Siro attende, perlomeno il pubblico di fede rossonera, si concretizza al 32′:
fuori un deludente Matri, dentro Kakà, nuovamente in campo a San Siro dopo quattro anni di lontananza. E dagli spalti Ma a rischiare è la squadra di Allegri, con Abate costretto agli straordinari per fermare la minaccia Muriel (39′). Il neo entrato Kakà prova a mettersi in mostra un minuto dopo servendo dal fondo Niang, ma il destro del francese è impreciso. Al Milan occorre fare diga a centrocampo e Allegri si gioca l’ultimo cambio richiamando l’esausto Muntari per Nocerino. L’Udinese non crea più pericoli ed alza bandiera bianca.
MILAN (4-3-1-2): 32 Abbiati; 20 Abate, 17 Zapata, 26 Silvestre, 21 Constant; 16 Poli, 18 Montolivo, 4 Muntari; 14 Birsa; 7 Robinho, 9 Matri. (1 Amelia, 59 Gabriel, 81 Zaccardo, 28 Emanuelson, 24 Cristante, 23 Nocerino, 8 Saponara, 22 Kakà, 78 Niang). All.: Allegri. Diffidati: nessuno. Squalificati: Mexes e De Jong. Indisponibili: Balotelli, Bonera, De Sciglio, El Shaarawy, Pazzini.
UDINESE (3-5-1-1): 30 Kelava; 75 Heurtaux, 5 Danilo, 4 Naldo; 8 Basta, 66 Pinzi, 3 Allan, 21 Lazzari, 34 Gabriel Silva; 37 Pereyra; 10 Di Natale (A disp. 1 Brkic, 99 Benussi, 6 Bubnijc, 18 Jadson, 7 Badu, 32 Bruno Fernandes, 13 Ranegie, 17 Lopez, 70 Maicosuel, 9 Muriel, 94 Zielinski). All. Guidolin Squalificati: nessuno Diffidati: nessuno Indisponibili: Domizzi. Arbitro: Guida di Torre Annunziata
Cagliari-Catania 2-1, gol: Bergessio 5′, Ibarbo 26′ e Pinilla 84′
Il Cagliari riabbraccia il Sant’Elia e la vittoria in un colpo solo. Il primo, lo stadio, mancava da diciannove mesi. La seconda, dalla prima giornata di campionato. L’esilio a Trieste (ma prima c’era stata la lunga e tormentata parentesi Is Arenas a Quartu) è terminato in settimana con il via libera al ritorno da parte della commissione comunale di vigilanza.
Il digiuno di successi è finito invece al 39′ della ripresa con la rete di Pinilla, arrivato pochi giorni fa dall’altra parte del mondo (era in sud America con la sua nazionale) puntuale per il gol del definitivo 2 a 1 dopo una sosta in panchina. Per festeggiare è entrato direttamente in curva nord passando dalle scalette.
Il Catania? Non proprio una vittima sacrificale per la festa del ritorno a casa. Prima ha levato il sorriso dagli spettatori che ancora si guardavano intorno increduli di essere al Sant’Elia con il gol lampo di Bergessio.
Poi ha dato l’impressione di poter difendere l’uno a uno nonostante la fatica per aver giocato in dieci dal 40′ del primo tempo per il rosso a Legrottaglie. L’ex Juve aveva fermato in area come poteva lo scatenato Ibarbo. Una scelta, quella del fallo da ultimo uomo, che aveva pagato solo nell’immediato: Frison era riuscito a pagare prima il rigore del colombiano e poi a respingere il colpo di testa dello stesso colombiano sulla ribattuta.
Alla lunga, però, il Catania è crollato: Maran era riuscito a mascherare l’uomo in meno togliendo Castro e lasciando Bergessio da solo in mezzo alla difesa rossoblù. Risultato: centrocampo affollatissimo con il Cagliari un po’ frastornato da tutta quella gente lì in mezzo. Alla fine Lopez, che stava sbattendo inutilmente contro un portone blindato chiuso a due mandate, ha avuto un’idea: il 4-2-4.
Con Ibarbo a destra e Ibraimi a sinistra larghissimi per aggirare la difesa ospite. Sfortuna delle sfortune: Maran è stato costretto a rinunciare, per infortunio, anche a Bellusci. E si è trovato con una difesa tutta da inventare. Al 39′ il patatrac. C’è di mezzo sempre Ibarbo, protagonista nel primo tempo del gran gol del pari che ha lasciato secchi Legrottaglie che lo marcava e Frison:
da una palla messa in mezzo dal colombiano è arrivata la deviazione al volo di Pinilla. Prima finita sul palo, poi ancora sul piede del cileno.
Che al secondo tentativo non ha sbagliato. Il Catania? Perfetto sino al gol del pari di Ibarbo. Poi ha sbagliato tutto nell’azione del rigore dello stesso colombiano. Compromettendo la sua gara. Bravi Frison, Plasil e Bergessio. Ma non sono bastati.
CAGLIARI (4-3-1-2) 1 Agazzi, 24 Perico, 15 Rossettini, 13 Astori, 29 Murru; 22 Cabrera, 5 Conti, 4 Nainggolan; 7 Cossu; 23 Ibarbo, 18 Nenè. (28 Carboni, 3 Ariaudo, 8 Avelar, 16 Eriksson, 10 Ibraimi, 51 Pinilla, 9 Sau). All. Lopez. Squalificati: nessuno. Diffidati: Rossettini. Indisponibili: Dessena, Ekdal, Pisano, Avramov.
CATANIA (4-3-3): 1 Frison, 22 Alvarez, 14 Bellusci, 6 Legrottaglie, 34 Biraghi, 13 Izco, 4 Almiron, 8 Plasil, 28 Barrientos, 9 Bergessio, 19 Castro. (21 Andujar, 35 Ficara, 5 Rolin, 33 Capuano, 24 Gyomber, 18 Monzon, 7 Tachtsidis, 17 Guarente, 20 Freire, 10 Maxi Lopez, 26 Keko, 32 Petkovic). All. Maran.