MILANO – Ogni mattina, da 45 giorni, quando si sveglia prima apre l’occhio sano, poi il sinistro e ringhia: ”Non ci siamo ancora”, perchè di lampadari ne vede ancora due. Se e quando tornerà a giocare non è certo.
E non e’ questo il principale pensiero di Rino Gattuso. Dietro la lente a prisma da 11 diottrie incorniciata nell’occhiale nero, l’occhio sinistro e’ instabile per la paralisi del sesto nervo cranico. ”Un nemico invisibile”, ma non imbattibile per il centrocampista del Milan, impaziente di tornare prima di tutto a ”una vita normale”. Per oltre un mese si e’ ”chiuso a riccio, per capire cosa avevo”. Telefonava al medico del Milan Rodolfo Tavana nel cuore della notte per chiedere lumi, o solo sfogarsi. ”Rudy per Van Basten ha incrinato il suo primo matrimonio, e’ mancato poco che divorziasse di nuovo…”. Poi, sentendo le voci piu’ disparate sulle sue condizioni, Gattuso ha convocato una conferenza stampa, con poche ore di anticipo per evitare speculazioni.
”Ci vuole ben altro per abbattermi. Vedere doppio non e’ bello, ma c’e’ di peggio”, ammette. Basta pensare alla tragica fine di Marco Simoncelli, il cui nome campeggia su una maglia rossonera davanti al microfono, ”basta farsi un giro in ospedale”. E poteva andare peggio anche a Gattuso. Quattro giorni prima dell’esordio in campionato, vede immagini macchiate. Contro le indicazioni del dottor Tavana, il 9 settembre Gattuso gioca contro la Lazio, finche’ uno scontro con Nesta lo manda ko. ”Ho attaccato al muro Tavana per giocare, poi in campo mi sentivo ubriaco, vedevo Ibrahimovic in quattro posti diversi e non sapevo quale fosse quello giusto”, racconta il milanista, che ha cominciato una girandola di consulenze con luminari dell’oculistica di mezzo mondo. E ha affrontato gli incubi peggiori per un padre di famiglia.
”Quando mi sono sdraiato per la Tac – spiega – ho pensato ai miei figli, potevo avere un tumore”. Pericolo scampato, e i controlli hanno escluso anche ictus e malattie neurologiche. ”Il 25% delle paralisi ai nervi ottici non ha cause – chiarisce Tavana – e’ un fenomeno raro”. Come Gattuso. Mercoledi’ lo aspetta la seconda iniezione di botulino, il nervo puo’ riprendersi in qualsiasi momento, e comunque non si puo’ intervenire chirurgicamente prima di sei mesi. A febbraio si valutera’ un’eventuale operazione. Gattuso e’ impaziente di tornare a ”una vita normale”: ”In questo momento non sto pensando al calcio ma al quotidiano, e’ brutto non riuscire a guidare, non poter accompagnare figli a scuola”. Questo conta di piu’. Tanto che quando 25 giorni fa si e’ paventato il rischio di non poter piu’ giocare ”l’ho presa benissimo. Galliani – racconta Gattuso – mi ha detto: ‘Non preoccuparti, abbiamo bisogno di te anche in altri settori”’. Non significa pero’ che il campione del mondo si senta un ex calciatore. Senza palla corre dieci chilometri al giorno, e continua a essere leader nello spogliatoio. ”Vedere un duro come me con gli occhiali e gli occhi storti fa ridere, per sdrammatizzare i ragazzi mi prendono in giro – dice -. Ecco il gioco per divertire Cassano, cosi’ sta tranquillo…”. Ogni speculazione sull’eta’ e’ inutile. ”A 33 anni e mezzo, se sto bene, in pochi mi mettono in piedi in testa”, taglia corto il milanista, che sente dalla sua parte il pubblico (”Piaccio perche’ sono vero”) e il Milan. Il suo contratto scade a giugno ma, risolto il malanno, non sarebbe impossibile un rinnovo. ”Spero che mi possiate vedere ancora in campo, magari con gli occhiali come Davids. Comunque – sorride – mi vedrete di nuovo, posso dare tanto, come calciatore o in altra veste. La vita continua, e ne usciro’ piu’ forte di prima”.
Il problema alla vista che ha colpito il giocatore del Milan Gennaro Gattuso, ovvero la paralisi del nervo cranico, ”non sembrerebbe essere un disturbo particolarmente grave, dal momento che sono state escluse le eventuali cause piu’ preoccupanti. La ripresa sara’ dunque piena”. E’ il parere dell’oculista Mario Stirpe, della Universita’ La Sapienza di Roma, che aggiunge: ”Dopo l’operazione, Gattuso potra’ riprendere a giocare subito e senza problemi”. ”Il disturbo che ha colpito il giocatore – spiega l’esperto – e’ ‘a cavallo’ tra l’ambito oculistico e quello neurologico, ed e’ fondamentale appurarne le cause”.
Si tratta infatti, precisa Stirpe, ”della paralisi di uno dei nervi cranici che hanno il compito di governare il movimento dell’occhio. La conseguenza di tale disfunzione e’ che l’occhio interessato non si muove piu’ in modo coordinato con l’altro occhio e questo, e livello visivo, determina il fatto che l’immagine convogliata al cervello, e dunque percepita, risulti ‘doppia”’.
Le cause che portano alla paralisi di uno dei nervi cranici, sottolinea inoltre l’oculista, possono essere molteplici: dalle cause piu’ gravi e preoccupanti, come ad esempio un tumore cerebrale o un incidente vascolare, a cause meno gravi come quelle riconducibili ad infiammazioni di tipo virale o a traumi. Di solito, quando si tratta di cause infiammatorie di tipo virale o traumi, sottolinea Stirpe, ”il disturbo regredisce naturalmente in un certo arco di tempo. Per questo, si tende ad aspettare per un certo periodo, solitamente circa un anno, per permettere al nervo di ‘ristabilirsi’. Se trascorso tale periodo non si ha una regressione del disturbo, allora si interviene chirurgicamente”. Nel caso di Gattuso, trattandosi di un giocatore che ha dunque necessita’ di abbreviare il decorso della disfunzione, precisa Stirpe, si sarebbe deciso di intervenire chirurgicamente fra 4 mesi: ”Il fatto che si sia gia’ fissata la data indicativa dell’operazione – fa notare – vuol dire che la causa del disturbo non e’ certamente tra quelle piu’ gravi, ma al contrario riconducibile a infiammazione o trauma, e cio’ e’ di fondamentale importanza”.
Quanto all’intervento, si tratta, afferma Stirpe, ”di un’operazione abbastanza semplice: non si interviene infatti sul nervo ma solo sul muscolo dell’occhio, rinforzandolo. In questo modo, l’effetto e’ l’eliminazione dei sintomi quali, appunto, la visione doppia”. La ripresa della visione corretta dopo l’intervento e’ ”immediata e Gattuso – conclude Stirpe – potrebbe riprendere a giocare subito dopo”.
”Auguri di cuore”. Il messaggio per Rino Gattuso e’ firmato Joe Jordan, il viceallenatore del Tottenham contro cui il centrocampista del Milan si era avventato colpendolo con una testata durante una partita di Champions League dello scorso febbraio.
”Ho saputo delle condizioni e del momento difficile che sta vivendo Gattuso – ha commentato a tuttomercatoweb.com Jordan, che del Milan e’ stato giocatore negli anni Ottanta – e non posso che augurargli di rimettersi presto. E’ un peccato che un uomo debba attraversare simili momenti e, sinceramente, spero che tutto vada per il meglio e che la situazione si risolva quanto prima. Davvero, col cuore, anche perche’ queste sono le cose che contano ed importano davvero”.