La denuncia che sconvolge la Serie A: minacce di morte ed insulti per il calciatore che questa volta ha deciso di ribellarsi.
Ha detto basta e lo ha voluto fare pubblicamente, sui social. Proprio lì dove tutto ha avuto inizio con le minacce di morte e gli insulti ricevuti da perfetti sconosciuti, persone nascoste dietro l’anonimato di un account che hanno puntato il dito anche contro la famiglia del calciatore.
Patrick Cutrone però ha scelto di ribellarsi e lo ha fatto in maniera netta, sfruttando proprio lo stesso social sul quale è stato sommerso di minacce e insulti. Non soltanto diretti a lui, ma anche alla sua piccola figlia. Un caso sfortunatamente sempre più frequente per gli sportivi, non soltanto i calciatori, che ‘pagano’ un prezzo fin troppo salato per le loro prestazioni.
Questa volta a fare da miccia è stato il calcio di rigore che l’attaccante del Como ha fallito in pieno recupero nella partita contro l’Udinese. Un errore che ha consentito ai friulani di conservare l’1-0 e portare a casa i tre punti e che ha dato il là alla vergognosa reazione sui social. Minacce di morte, insulti, auguri delle peggiori malattie possibili indirizzati all’ex Milan, ma anche alla figlia appena nata.
Cutrone reagisce a minacce e insulti: “Non le lascio passare”
Troppo, anche per un ragazzo da sempre equilibrato come Cutrone che appena lo scorso anno era diventato l’idolo della tifoseria lariana grazie ai 15 gol che hanno consentito alla squadra di Fabregas che arrivare in Serie A. Tutto dimenticato fin troppo in fretta, con il rigore sbagliato che diventa pretesto per tirare fuori il peggio.
Ed al peggio Cutrone dice no, pubblicando lo screen di uno degli insulti ricevuti e lanciando un messaggio chiaro e diretto a chi si è permesso di minacciare e insultare lui, come la sua famiglia: “Accetto le critiche come giusto che sia – scrive nella storia su Instagram –, ma queste cose non le lascio passare. Questo è un esempio di tanti altri“.
E dire che appena sette giorni prima proprio il gol di Cutrone aveva regalato il primo punto in campionato al Como. Allora furono applausi e complimenti sui social, spazzati via però dal rigore sbagliato contro l’Udinese. Il pretesto per gli odiatori seriali di dare il peggio di sé sui social con insulti e minacce senza senso, alle quali però l’attaccante ha deciso di ribellarsi, denunciando e urlando il suo basta: “Queste cose non le lascio passare”.