Calciatori in rivolta, parla Mings dopo le proteste di Aguero e Rose: "Premier League pensa solamente ai soldi, noi non veniamo ascoltati" Calciatori in rivolta, parla Mings dopo le proteste di Aguero e Rose: "Premier League pensa solamente ai soldi, noi non veniamo ascoltati"

Calciatori in rivolta, parla Mings dopo le proteste di Aguero e Rose: “Premier League pensa solamente ai soldi, noi non veniamo ascoltati”

LONDRA (INGHILTERRA) – “Noi giocatori siamo stati gli ultimi ad essere ascoltati”.

Dopo quelle di Aguero, Danny Rose e diversi altri, si alza anche la voce di Tyrone Mings.

Il difensore dell’Aston Villa e della nazionale inglese ha protestato contro il modo in cui la Premier League ha deciso di ripartire.

    L’ultima ondata di controlli su giocatori e staff non ha rivelato altre positività, ieri il governo inglese ha dato l’ok ufficiale alla ripresa degli eventi sportivi dal 1/° giugno, purché a porte chiuse, e la Premier ha già definito per il 17 il ritorno in campo.

    “Siamo solo prodotti di questo gioco”, la dura presa di posizione di Mings, in un’intervista al Daily Mail.

“La ripresa e’ determinata al 100 per 100 da motivi finanziari, piuttosto che dalla sicurezza e credo che questo tutti lo sappiano vedere”.

Mings, come altri suoi colleghi del campionato inglese, si dice “pronto a giocare perché non abbiamo altra scelta.

Come giocatori, siamo stati gli ultimi a essere consultati, siamo caduti all’ultimo posto nella scala delle priorità.

Ci hanno dato il permesso di tornare allenarci, e ora se la federazione, le Lega, l’Uefa e tutti gli organismi dicono che si torna a giocare, pensate che davvero possa fare la differenza quel che pensano o non pensano i calciatori?

A quel punto è solo una scelta: dentro o fuori”. (fonte ANSA).

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