ROMA – Carmine Raiola, detto Mino, 46 anni, nato a Nocera Inferiore, emigrato bambino ad Haarlem (Olanda) al seguito del padre meccanico, poi ristoratore, è l’uomo che sposta per il mondo calciatori come pedine della dama. E’ stato ribattezzato mister 5%.
L’intervista sul Corriere della Sera:
Ignorante, furbastro, bandito. Le hanno detto di tutto.
«Ditemi che sono grasso, brutto, zotico, testa di c…o. Non me ne frega niente e non mi lamento: ho l’autostima, io! Sono per la libertà di pensiero e di stampa. Ma dire che sono il procuratore più bravo del mondo quando porto Ibra al Milan e il più scarso della terra quando porto Balo a Liverpool non è giusto. Mio padre mi diceva sempre che la verità sta nel mezzo. La so io, la verità».E qual è la verità di Raiola?
«Non è vero che ho chiesto al Liverpool una percentuale esagerata. Con gli inglesi c’è una trattativa molto fluida, corretta, basata sui contenuti. Va avanti da tre mesi. Non è uno scoop. Il Liverpool è sempre stata l’unica squadra che ho trattato per Mario in Inghilterra».Si dice che gli inglesi abbiano voluto inserire una clausola comportamentale: in caso di balotellate, meno soldi.
«Si dice male. Mario non avrà un contratto diverso dagi altri giocatori del Liverpool: dovrà rispettare il codice di comportamento del club come tutti gli altri».Meno male che Balotelli restava al Milan al 99,99%…
«Il mio dovere è non fare mai nulla che danneggi la carriera del mio cliente. Non ho mica giurato di dirvi la verità davanti al notaio! Mi piace essere onesto, però. Tre giorni fa non c’era niente in ballo: si parlava del Liverpool ma non c’era un’offerta. Se tu mi chiedevi se c’è un’offerta, io rispondevo di no. Se tu mi chiedevi se stavo parlando con il Liverpool, io rispondevo di sì. La verità è che sto lavorando su Mario da mesi: era arrivato il momento di divorziare dal Milan».Perché?
«Non saprei spiegarlo. Una sensazione, un sentimento…».Un sentimento…?! Raiola, su.
«Non c’è stato un fatto, un avvenimento, una litigata. Niente di niente. Non è vero che si sono incrinati i rapporti. Io sono sempre stato negativo sul ritorno di Mario in Italia: la pressione, le aspettative, la stampa… Giocare in Italia per lui è molto più pesante che all’estero. Ma aveva insistito Mario: dal City voleva andare al Milan. E tra procuratore e giocatore decide sempre il cliente».Lo sarà mai un leader Balotelli, secondo lei?
«Non sta scritto da nessuna parte. Ho cercato per lui una squadra dove può essere un elemento importante senza che gli chiedano di fare il leader. Il Liverpool ha Gerrard: lì Mario sarà protetto e potrà esprimersi al meglio. Ora tocca a lui. Un altro flop non è consigliabile…».Che durezza con il suo cliente.
«Non tutti sono nati per essere leader. E non sempre un buon attaccante lo è. Mario ha bisogno di togliersi dalle spalle questa pressione: deve sentirsi libero di fare gol e basta».Liverpool è l’ultima spiaggia?
«Ad altissimo livello sì. O la va o la spacca».E se la spacca?
«Mario ha 24 anni. Non ha più l’alibi dell’età» (…)
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