Mondiali, Alli: “Nessun permesso pagato per la partita dell’Italia”

”Scivolone pesante di Stefano Galli. L’esponente leghista pretende di dare lezioni di etica del lavoro, ma non fa nemmeno il lavoro minimo di leggere e, se gli riesce, di apprendere, prima di parlare”. Alle critiche dell’esponente leghista sulla possibilita’ data ai dipendenti regionali di vedere la partita della Nazionale di calcio, risponde il sottosegretario alla presidenza, Paolo Alli precisando che ”nessun permesso retribuito e’ stato concesso”.

”La Regione Lombardia – spiega Alli – non si ferma affatto per la partita. Su richiesta del Cral, ha dato la possibilita’ a chi lo desiderava di anticipare di un’ora l’uscita con l’obbligo di recuperarla entro il mese corrente, cioe’ entro 4 giorni lavorativi”.

”Tutto cio’ – prosegue Alli – e’ scritto sul portale intranet della Regione, ma Galli non si e’ peritato di cliccare. Avrebbe potuto apprendere, con la fatica del clic, che, nel presente millennio, e comunque in Regione Lombardia, le procedure delle presenze sono informatizzate e non scappa un minuto. Si sarebbe forse reso conto che cosi’ facendo l’amministrazione non solo non regala nulla ai dipendenti ma, addirittura previene il rischio dei cosiddetti fannulloni statici, cioe’ di eventuali furbacchioni che pur restando in ufficio, avrebbero potuto egualmente assistere alla partita tramite altri strumenti tecnologici. Regione Lombardia, dunque, non si ferma; anzi, con la consueta serieta’ e con realismo, ha previsto una modalita’ che consenta di coniugare efficienza e desiderata dei propri dipendenti”. ”A meno che per Galli – conclude Alli – questo elementare principio valga solo se gioca la nazionale padana allo stadio di Pontida”.

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