Mondiali Atletica, Arese: "Italia hai molto da imparare"

Daegu (Corea del Sud) – ''E' ora che indossiamo il saio e andiamo in giro per il mondo ad imparare''.

Questa la ricetta di Franco Arese, presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera, al termine del Mondiale di Daegu in Corea del Sud che, come da troppi anni a questa parte, non ha regalato molte soddisfazioni agli azzurri, comunque presenti nel medagliere grazie al bronzo di Antonietta Di Martino.

''Credo che sia stato un mondiale onesto – continua Arese, il cui grande rammarico e' per la 4×100 maschile, gara in cui sperava in una medaglia, visto l'evolversi della situzione – e non dobbiamo esaltarci ne' deprimerci. Abbiamo vinto l'unica medaglia che potevamo, molte nazioni stanno anche peggio. Non abbiamo avuto molti finalisti ma buoni posti''. Alla fine, l'avventura italiana e' stata caratterizzata dalla medaglia di Antonietta di Martino, bronzo nell'alto, con altri quattro piazzamenti (Elisa Rigaudo quarta nella 20km di marcia, quinta la 4×100, ottavi il martellista Nicola Vizzoni e il maratoneta Ruggero Pertile) tra i primi otto al mondo. Tra gli altri, da menzionare certamente Daniele Meucci, che ha fatto due buone gare nei 10000 e nei 5000. ''Lui – dice Arese – ha fatto gare oneste e ha molti margini di miglioramento. Per il resto, cosa dobbiamo fare? Il mondo dell'atletica sta cambiando e si sta facendo piu' complicato. Noi dobbiamo impegnarci a curare quelli che possono far bene e recuperare tutti quelli, tipo Howe e Schwazer, che potrebbero darci molto. Howe e' una incognita vedremo come rispondera'. Schwazer e' sulla strada giusta''. ''Se vedete i tempi di molti fatti qui, i nostri non sono da meno guardando alle loro migliori prestazioni – continua il presidente della Fidal -. Dobbiamo farli crescere tutti qualitativamente, magari facendo fare esperienze internazionali''. Per Arese quello dopo questo Mondiale sudcoreano qualcosa va cambiato nel sistema italiano. ''Bisogna riflettere se sia il caso di disputare tutte le gare e tutte le specialita' – sottolinea -. E se sia il caso di avere cosi' tanti appuntamenti nazionali. Dobbiamo investire li' dove possiamo fare qualcosa, e' inutile convocare persone con non possono fare nulla, concentriamoci su atleti e specialita' vincenti. Dobbiamo continuare nella ricerca dei giovani, 10-15 vincenti, ed avere programmi precisi. Questo mondiale ci deve insegnare qualcosa, dobbiamo fare un esame dettagliato dal punto di vista atletico, specialita' per specialita', atleta per atleta, per puntare sui migliori, e presentarci bene alle gare''. Quali sono le prospettive per le Olimpiadi del prossimo anno? ''Londra sara' piu' difficile – risponde Arese -. Abbiamo atleti come Gibilisco e la Cusman che vanno recuperati''. Di ''sventura'' parla invece Francesco Uguagliati, direttore tecnico della nazionale. ''Noi possiamo allenarci quanto vogliamo, ma gli infortuni sono imponderabili – spiega -. Abbiamo diversi atleti fuori per questo. Puntiamo sui giovani, l'anno prossimo dovranno fare tante gare per imparare''.

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