Mondiali, Azzurri sbarcati a Fiumicino: facce tese, occhiali scuri e urla “Vergogna”

Dopo l’amara eliminazione dai mondiali in Sudafrica, gli Azzurri sono rientrati in Italia questa mattina, 26 giugno. Il volo charter di Alitalia, con a bordo gli azzurri e tutta la delegazione, proveniente da Johannesburg, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino alle 7 e 47. E’ un mesto rientro quello degli azzurri e non sono mancate contestazioni di qualcuno che ha urlato “Vergogna”. Dal 777 Alitalia sono sbarcati poco dopo le 8 il presidente federale Abete, il Ct Lippi ed alcuni giocatori: il capitano Cannavaro, Pepe, De Santis, Quagliarella, Bonucci, Montolivo, Gilardino e Di Natale. Tra gli ultimi a scendere le scalette dell’aereo De Rossi, l’unico dei quali sotto l’aereo ha ricevuto qualche incitamento da diversi operatori aeroportuali che si erano li’ radunati.

Tra la quarantina di persone sbarcate, compreso parte dello staff tecnico, anche Riva, Peruzzi e Di Livio. Lungo il tragitto dall’aereo alla sala arrivi tutti sono rimasti in silenzio, sulla navetta bus, alcuni con indosso occhiali da sole: sguardi tesi, gli unici a dispensare qualche sorriso sono stati De Rossi e Di Natale. Una volta giunti nella sala arrivi, per attendere i bagagli, si è radunata spontaneamente una piccola folla di viaggiatori in quel momento presenti che ha circondato, incuriosita, la delegazione azzurra, intorno alla quale è stato fatto un piccolo cordone di agenti di polizia e militari della Guardia di Finanza. Per un primo momento non ci sono state nè contestazioni nè sfottò: alcuni tifosi hanno scattato foto ricordo ed i più gettonati di tutti sono stati De Rossi e Quagliarella. Anche capitan Cannavaro si è concesso a foto ricordo con alcuni dei viaggiatori in attesa dei bagagli.

Contestati: “Vergogna”. Poi però il clima è cambiato quando sono usciti alle 8 e 30 dalla sala arrivi, dove una ventina di tifosi hanno accolto i giocatori con ripetute grida: ”Vergognatevi, vergogna”. I più colpiti dalle urla sono stati Cannavaro e Gilardino. Ad attendere l’uscita degli azzurri anche un ”plotone” di giornalisti e fotoreporter.

Pepe al Giornale: “Becchini”. Proprio ai giornalisti si è rivolto Simone Pepe: ”Chi scrive per ‘il Giornale’ tra di voi? – ha chiesto brandendo una copia di ieri del quotidiano di via Segre (con una vignetta di Forattini molto dura in prima pagina) – Non c’è nessuno? Allora visto che ha messo 11 bare azzurre in prima pagina fategli sapere che è un becchino”. Voce alta, visibilmente alterato, il giocatore ha gettato ai cronisti il quotidiano. ”Le bare – ha poi spiegato il neo juventino – sono davvero troppo, una cosa vergognosa. Se noi siamo morti, chi ha deciso di pubblicare una cosa del genere è un becchino. E se tanto mi dà tanto, mi verrebbe da dire che spero gliela facciano presto a lui, una bara: ovviamente non azzurra ma di colore marrone”.

Gilardino: “Grato a Lippi”. ”Sono grato e riconoscente a Lippi per quello che ha fatto per me”. Sono state queste le prime parole pronunciate da Alberto Gilardino, all’uscita dell’aeroporto di Fiumicino. ”Peccato essere usciti prematuramente, questa è stata la cosa più dolorosa”, ha aggiunto. Gilardino, nonostante le prove opache offerte in azzurro ai Mondiali, non è stato nè contestato e neppure acclamato dalla gente. Ma è stato avvicinato da diversi tifosi che volevano farsi immortalare assieme a lui. ”Il mio futuro in Nazionale? Prandelli mi conosce benissimo – ha detto l’attaccante della Fiorentina – con lui ho trascorso stagioni entusiasmanti”.

”E’ un dispiacere enorme – ha continuato – ora c’è da rialzarsi come ha sempre fatto l’Italia, come ha sempre fatto questo gruppo nei momenti di difficoltà e quindi cercheremo di lavorare per il futuro: sicuramente il nuovo staff e Prandelli cercheranno di formare un nuovo gruppo forte, come quello del 2006. Prandelli ci aspetta a braccia aperte? Questo non lo so, dovrò meritare sicuramente la convocazione ogni volta, facendo bene in campionato con la Fiorentina. Si, mi conosce bene ma anche Lippi mi ha conosciuto molto bene, ho avuto con lui un rapporto stupendo, lo ringrazio e lo ringrazierò tantissimo, per tutta la vita, per ciò che mi ha dato in questi anni: è stata una persona per me importantissima”.

Cannavaro: “La gente ha capito”. Capitan Cannavaro fa finta di nulla: ”Contestazioni? La gente ha capito”. E Pazzini invece non vede l’ora di girare pagina: ”Ora voglio andare subito in vacanza e mettermi dietro le spalle questa brutta avventura e smaltire la delusione”.

Montolivo: “Eravamo come ipnotizzati”. ”Non ho ancora rivisto in tv le immagini della partita persa a Johannesburg contro la Slovacchia, ma nella mia testa l’ho rivissuta tante volte come una specie di incubo”. Lo ha detto il centrocampista Riccardo Montolivo, all’arrivo della comitiva azzurra a Fiumicino. ”Eravamo come ipnotizzati, di fronte ai nostri avversari, bloccati, una cosa davvero incredibile”, ha aggiunto.

”Siamo distrutti – ha aggiunto a Fiumicino Montolivo – il rammarico è enorme: più passa il tempo e più ci rendiamo conto dell’occasione che abbiamo buttato via, e dispiace. L’affetto della gente non l’abbiamo mai messo in dubbio: dispiace non aver potuto dare ulteriori soddisfazioni. Prandelli? E’ ancora presto, ancora scotta l’esperienza appena passata: per il futuro ci penseremo”.

Arrivato a Malpensa. Dopo Fiumicino, l’aereo degli azzurri ha proseguito per Milano Malpensa dove è arrivato alle 10.06. Al terminal 2, dove escono i giocatori, non si sono però avvistati tifosi. Solo un nutrito gruppo di giornalisti, fotografi e cameramen ha atteso di fronte ad un varco lontano dall’aerostazione.

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