Niente da fare. La Svezia ha travolto l’Italia 5 a 0 nello stadio dì Wellington ( Nuova Zelanda). Tre gol nel primo tempo, doppietta nel secondo. Le scandinave, tra le favorite per il titolo iridato hanno sfruttato la loro prestanza fisica. Il Pass per gli ottavi è così rinviato. Tutto dipenderà dall’incontro con il Sud Africa il 2 agosto. Spagna e Giappone sono le prime due squadre già qualificate per gli ottavi. Le azzurre brave nella gestione della palla hanno ceduto sul piano fisico, stroncate dal mestiere e dalla stazza delle watusse.
Partenza vivace delle azzurre con una sola novità, rispetto alla formazione che ha debuttato con l’Argentina: la 23enne Sofia Cantore, attaccante della Juventus, al posto della 29enne Valentina Giacinti, bomber della Roma, tre volte capocannoniere in serie A e fresca di scudetto. Cambio tattico. Arbitra la 42ennne gallese Cheryl Foster. La Svezia cresce alla mezz’ora con un pressing efficace e lucido ma la difesa azzurra risponde senza affanni. Le svedesi si distinguono per rabbia agonistica e vanno in gol al 39’ con colpo di testa nell’area piccola (affollatissima) della centrale Ilested servita da corner. Poi cinque minuti di buio e la Svezia ne approfitta e mette a segno una doppietta :al 44 con la gigantesca Rolfo e due minuti dopo con una zampata su azione di Stina Blackstenius, attaccante dell’Arsenal. I primi 45’ sentenziano 3-0 per le wikinghe. Punteggio francamente troppo severo, Due dei tre gol sono venuti da corner; l’altezza delle svedesi ha fatto la differenza.
Notte fonda. La Svezia va subito sul 4-0 (al 49’) col solito schema: corner, palla nell’area piccola,la watussa Ilested salta più in alto di tutte e firma la sua personale doppietta. Seguono cambi su entrambi gli schieramenti ; per l’Italia entrano Cernoia per Caruso . Entrano al 46’ Greggi, Serturini, Lenzini che rilevano Dragoni, Bonansea,Di Guglielmo. Le scandinave controllano correndo pochi rischi. Le biondone viaggiano sul velluto. Non c’è più storia. Le azzurre ci provano fino alla fine, con orgoglio e generosità. Non è giornata. Perla finale dell’arbitra: 6 minuti di recupero. Troppi. Inutili. Perfidi. E in contropiede, al 95’, la Svezia firma il 5-0 conclusivo.
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