Mondiali di ciclismo a Glasgow (3-13 agosto): è calato il sipario. 200 eventi, otto diverse discipline, 13 Campionati del mondo e un mattatore: Pippo Ganna, tre gare e tre medaglie (1 oro, 2 argento).
E tanto spettacolo: la rimonta-batticuore nell‘inseguimento individuale resterà nelle cineteche a lungo. Sotto di 2” all’ultimo km, Pippo in mille metri ha recuperato 2”238 (36,84 m.) ad una media impossibile: 59,510 km/h. Oro thrilling, acciuffato con 84 centimetri di vantaggio sul’avversario inglese. Una perla che va ad aggiungersi al record dell’ora (56,792 km/h) e ai cinque titoli iridati precedenti, il primo nel 2016.
A Glasgow ha mancato l’oro nella cronometro per 12” dopo una galoppata di 47,8 km. Ha corso con una bici da 75mila euro, manubrio stampato in 3D, nuove appendici, mozzi più stretti, gomme più larghe.
A 34 anni (tanti per un velocista) lo sprinter veronese è salito sul podio della gara ad eliminazione per il terzo anno consecutivo. Nel velodromo di Glasgow si è’ arreso soltanto al canadese Bibic e al britannico Vernon. Comunque ha arricchito il suo straordinario palmares che comprende anche l’oro olimpico di Rio e il bronzo di Tokyo, otto titoli europei, due ori mondiali.
È da 12 anni un mietitore di vittorie. Ha vinto anche tappe al Giro d’Italia, alla Vuelta di Spagna, al Tour de France . È il nume tutelare della rinascita del settore pista azzurro. Sarà ai Giochi di Parigi 2024.
Bilancio azzurro positivo: 15 medaglie e diversi quarti posti. Bene il Mondiale su strada con gli ori conquistati da Roberta Amodeo (categoria WH2) e Luisa Pasini (WH1). Roberta, comasca, classe 1970, e’ salita per la prima volta su un handbike una decina di anni fa. Luisa, infermiera al San Matteo di Pavia, ha addirittura vinto due medaglie d’oro.
E non è finita qui: è già a Rotterdam per gli Europei. A 52 anni Luisa ha trovato “una seconda giovinezza” (parole sue). Entrambe sulla scia di Alex Zanardi (4 ori Paralimpici e 8 mondiali su strada).
I Mondiali di Glasgow si sono conclusi con la prova in linea femminile. Ha vinto la belga Lotte Kopecky, 27 anni, mattatrice nella Élite dal 2014. Vittoria in solitaria, di pura potenza, storica. Sempre in testa fin dal primo km. Lotte riporta in Belgio, dopo mezzo secolo, l’iridato femminile e un bottino personale di tre ori (due in pista).
Ha chiuso i 154 km della corsa in 4 ore, 2 minuti e 12 secondi ; alla velocità media di 38,175 km/h. Dodicesima l’azzura Silvia Persico. Seconda l’olandese VOLLERING (+7”), terza la danese Cecilie Ludwig.
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