Mondiali, Italia: grinta e agonismo non bastano, la Coppa si vince col gioco e i gol

Pubblicato il 15 Giugno 2010 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA

Marcello Lippi

L’Italia è un cantiere aperto e si vede. Ma lotta, fa pressing e ci mette l’anima. Col Paraguay non è stato un esordio esaltante (1-1), questo è vero, ma gli Azzurri hanno comunque fatto breccia nei cuori degli italiani. Come sempre, del resto.

Perché nonostante le consuete polemiche che si porta dietro, la squadra di Marcello Lippi ha messo in fila davanti ai teleschermi di Raiuno poco meno di 19 milioni di spettatori e totalizzato uno share del 63.18%.

Una media di tutto rispetto, a cui bisogna aggiungere i fedelissimi – e non sono pochi – del satellite.

Tanti a tifare per l’Italia, quindi, qualcuno a remare contro. Come gli ascoltatori di Radio Padania, che al gol del Paraguay realizzato da Antolin Alcaraz hanno sentito il conduttore, Roberto Ortelli, gridare: «Abbiamo fatto gol. Grazie a Cannavaro».

Una polemica nella polemica, perché il popolo della Lega Nord non tifa per la nazionale italiana. Lippi fa spallucce («Ma che cavolo me ne frega di Radio Padania»), ma il sasso è stato lanciato.

Il ct, del resto, più che delle radio in questo momento pensa agli infortuni. Quello di Pirlo, certo, ma da lunedì anche a quello di Buffon, contro il Paraguay sostituito nell’intervallo per un problema alla schiena.

Cosa di poco conto, dicono a Casa Azzurri, ma intanto la presenza del portiere della Juventus è tutt’altro che scontata per il macth con la Nuova Zelanda. Se ne saprà di più oggi, dopo le visite mediche.

Da quello che sarà a quello che è stato. Marchisio trequartista non ha convinto del tutto, ha giocato con poca personalità e lasciato troppo solo Gilardino. Meglio Criscito in difesa e Montolivo schierato accanto a De Rossi ma con ampi spazi di manovra.

Dolenti note soprattutto nel pacchetto avanzato. Gioca alla morte Pepe, soprattutto nella ripresa, fuori dal gioco Iaquinta e Gilardino, che improvvisano ma concludono poco e male. Parlare di bocciature è decisamente prematuro, ma un pensierino a Pazzini il ct lo avrà certamente fatto.

«Dobbiamo migliorare, e sono sicuro che miglioreremo – ha detto Lippi analizzando l’esordio col Paraguay – ma finora non ho visto squadre perfette. Quattro anni fa, all’esordio al mondiale, rischiammo molto ma molto di più ma, ma creammo anche qualche occasione in più».