Mondiali in Qatar, lavoratori asiatici come schiavi: 1.200 morti in 2 anni

Mondiali in Qatar, lavoratori asiatici come schiavi: 1.200 morti in 2 anni
Doha, capitale del Qatar (Foto Lapresse)

DOHA (QATAR) – Mancano ancora nove anni, ma i Mondiali di calcio 2022 in Qatar hanno già fatto 1.200 morti. E se non si inverte la tendenza le vittime potrebbero salire a 4.000. E’ la denuncia dell’Ituc, l‘International Trade Union Congress, organizzazione sindacale internazionale, pubblicata dal Guardian.

A morire sono i lavoratori edili che costruiscono gli stadi che ospiteranno le squadre di tutto il mondo. Gli operai non sono i ricchi qatarioti, ma sono indiani, pakistani, nepalesi. Arrivano apposta per lavorare, seguendo un flusso migratorio che sempre di più porta gli asiatici sottopagati a farsi sfruttare, per sopravvivere, nella penisola arabica.

Le 1.200 morti “bianche” sono avvenute tutte negli ultimi due anni, in particolare a Lusail City. Mancano le minime condizioni igieniche, figurarsi quelle di sicurezza. I datori di lavoro sanno i rischi che corrono, così sequestrano i passaporti dei loro operai e sospendono le paghe per diversi mesi. E quando qualcuno muore dicono che è stato un infarto ad ucciderlo. Ma proprio queste condizioni hanno portato una trentina di lavoratori nepalesi a chiedere l’intervento della propria ambasciata, chiedendo di essere rimpatriati.

La denuncia è arrivata alle orecchie della Fifa, che ha fatto sapere di essere ”molto preoccupata” a proposito dell’inchiesta del Guardian. ”La Fifa si metterà nuovamente in contatto con le autorità del Qatar e la questione del presunto sfruttamento della manodopera sarà discussa anche nelle riunioni del 3 e 4 ottobre a Zurigo, del comitato esecutivo in cui si farà il punto sul Mondiale del 2022 in Qatar”.

 

 

Gestione cookie