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Mondiali, Spagna-Honduras 2-0: Villa quasi tripletta

di admin |17 Settembre 2012 10:44

Mondiali, Spagna-Honduras 2-0: doppietta di David Villa che fallisce anche un calcio di rigore. Tripletta sfiorata.

E’ in dubbio la presenza di Andres Iniesta nella partita che, per il secondo turno del Gruppo H, la Spagna domani giocherà contro l’Honduras a Johannesburg con inizio alle 20:30.

Lo ha lasciato capire oggi il selezionatore Vicente Del Bosque in un incontro con i giornalisti. “Sono tutti pronti ma non Iniesta, ha ancora un risentimento alla coscia, un problema che non ha niente a che vedere con i precedenti infortuni e che é invece conseguenza di una botta rimediata durante la partita contro la Svizzera”, ha detto. Nella parte della seduta di allenamento aperta alla stampa (appena 15 minuti) oggi Iniesta è stato visto lavorare come gli altri compagni. Nella partita contro la Svizzera, il centrocampista del Barcellona è uscito al 13′ dalla fine e, una volta raggiunta la panchina, un impacco di ghiaccio gli è stato subito applicato sulla coscia destra.

Tre fratelli una squadra: non sono i moschettieri di Alexandre Dumas (padre) ma Wilson, Johnny e Jerry Palacios tutti convocati con l’Honduras e pronti per scendere in campo domani contro le Furie Rosse. E’ un caso unico nella storia della Coppa del Mondo. Wilson e Johnny Palacios facevano già parte della lista dei 23. All’ultimo momento si è aggiunto Jerry, chiamato per sostituire l’infortunato Leon (centrocampista del Torino). La loro storia é segnata da una tragedia: il quarto fratello, Edwin Rene, fu rapito e ucciso nel 2007. Storie di fratelli calciatori ce ne sono tante: quest’anno hanno fatto parlare molto di loro Gabriel e Diego Milito, avversari nel confronto di Champions tra Barcellona e Inter. Gli appassionati della storia del calcio rievocano tempi lontani, quelli dei Cevenini (3 fratelli e 2 fratelli cugini) che – negli anni 20 – furoreggiavano con la Juventus. Così come i veterani certamente conservano nella loro memoria i cinque Sentimenti che negli anni ’40-’50 facevano impazzire i giornalisti e i tifosi, costretti a ‘numerarli’ per poterli identificare: Ennio divenne Sentimenti I, Arnaldo, Sentimenti II, Vittorio, detto Ciccio Sentimenti III, Lucidio, detto Cochi, il più famoso di tutti, portiere indimenticato di Juventus e Lazio, Sentimenti IV, e Primo che, a dispetto del suo nome, divenne Sentimenti V. Ci sono poi i gemelli Filippini, Emanuele ed Antonio, che hanno indossato la maglia del Brescia, ma anche i gemelli Zenoni, provenienti dal vivaio dell’Atalanta. Socrates – detto il dottore – divideva la carriera di calciatore nella nazionale brasiliana e nella Fiorentina con il meno noto fratello Rai che giocò tra il San Paolo e il Paris Saint Germain. Anche il fratello di Maradona, Hugo tentò di seguire le orme di Diego ma con scarsa fortuna. Derby in casa Baresi con Giuseppe e Franco, uno interista e l’altro milanista. E ancora: Filippo e Simone Inzaghi. Infine la famiglia Cannavaro. Paolo nel Napoli e Fabio, capitano degli azzurri, reduce oggi da una partita del Mondiale non troppo fortunata.

Probabili formazioni di Spagna-Honduras, quarta partita del Gruppo H di qualificazione dei Mondiali di calcio sudafricani, in programma domani (alle 20,30) all’Ellis Park Stadium di Johannesburg. Spagna (4-3-1-2): 1 Casillas, 15 Sergio Ramos, 3 Piqué, 5 Puyol, 11 Capdevila, 14 Xabi Alonso, 16 Busquets, 6 Iniesta, 8 Xavi, 9 Torres, 7 Villa. (12 Valdes, 23 Reina, 2 Raul Albiol, 4 Marchena, 17 Arbeloa, 10 Fabregas, 20 Javi Martinez, 21 David Silva, 22 Jesus Navas, 13 Mata, 18 Pedro, 19 Llorente). All.: Del Bosque. Honduras (4-4-2): 18 Valladares, 23 Mendoza, 2 Chavez Guity, 3 Maynor Figueroa, 21 Izaguirre, 17 Alvarez, 8 W.R.S. Palacios, 7 Nunez, 20 Guevara, 9 Pavon, 11 Suazo. (1 Canales, 22 Escober, 4 J.E.C. Palacios, 5 Bernardez, 14 Garcia, 16 Sabillon, 6 Thomas, 19 Turcios, 10 J.N.S. Palacios, 12 Welcome, 13 Espinoza, 15 Matinez Ramos). All.: Rueda. Arbitro: Yuichi Nishimura (Jpn). Quote Snai: vittoria Spagna 1,10; pareggio 8,50; vittoria Honduras 25,00.

Il destino a medio e lungo termine della ‘Roja’ passa dal terreno dell’Ellis Park Stadium di Johannesburg, all’interno del quale riecheggiano non le famigerate vuvuzelas di cui tanto si dibatte, ma i cori di gioia per la vittoria conquistata nel 1995 dal Sudafrica nella Coppa del mondo di rugby, dopo avere battuto in finale la Nuova Zelanda per 15-12. Un’avventura a lieto fine, da cui prende spunto il film Invictus (l’invincibile) ed alla quale spera di ispirarsi Vicente Del Bosque. Il ct della Spagna non ha alternative domani sera (fischio d’inizio alle 20,30) contro un’Honduras che ha le stesse esigenze dei titolatissimi e decoratissimi avversari. Per entrambe, questa quarta sfida del Gruppo H, ha un po’ il sapore dell’ultima spiaggia. Ma solo agli spagnoli, tuttavia, non è concesso di sbagliare. I motivi sono ovvii e legittimi. C’é perfino un precedente in una fase finale della Coppa del mondo di calcio: risale al 16 giugno 1982, in altre parole alla fase finale del torneo iridato disputata in Spagna e che, per le ‘furie rosse’ almeno, non si concluse nel migliore dei modi. Una dimostrazione? Contro l’Honduras, in quell’occasione la Spagna non riuscì ad andare oltre l’1-1. Contro la Svizzera, nella sciagurata sfida d’esordio, la Spagna campione d’Europa, che nella fase di qualificazione al Mondiale sudafricano era stata una specie di rullo compressore, ha rimediato la prima sconfitta dopo 13 partite. Qualcuno, dalle parti della penisola iberica, vedendo il bicchiere mezzo pieno ed alla luce della (presunta) mediocre qualità delle avversarie del Gruppo H (oltre all’Honduras ci sarebbe anche il Cile), l’ha pure definito un tracollo salutare. Un bagno d’umiltà, di cui la Spagna aveva bisogno. Resta il fatto che adesso la situazione si è complicata per Puyol e compagni e domani sera servirà solo la vittoria alla ‘Roja’, altrimenti sono guai. Per il secondo confronto iridato, Del Bosque, che non ha perso la solita flemma nonostante le critiche dei giorni scorsi (in particolare quelle rivoltegli dall’ex ct Aragones, campione d’Europa appena 2 anni fa in Austria), ha detto di temere la velocità dei centroamericani che, quando partono in contropiede, possono diventare assai pericolosi. Ed è proprio questa la chiave di lettura del match dell’Ellis Park Stadium: la Spagna deve evitare di concedere spazi a possibili ed eventuali controffensive degli honduregni che hanno in David Suazo un abile contropiedista-finalizzatore. L’Honduras ha vinto solo 2 delle 8 partite (contro Lettonia e Stati Uniti) di avvicinamento ai Mondiali; dall’altra parte, la Svizzera ha dimostrato che la Spagna non è un invincibile corazzata. Del Bosque, peraltro, deve fare i conti con l’affaire Fabregas. Lo farà giocare domani, o lo terrà ancora a riposo, preferendogli Busquets, Xabi Alonzo, il duo del Barca formato da Xavi e Iniesta? Anche questo quesito, legato al playmaker dell’Arsenal che si è promesso al Barcrellona, potrà essere sciolto solo domani sera. Il ct delle ‘furie rosse’ ha nascosto un po’ i propri piani, ma una rivoluzione (con l’inserimento di elementi freschi ed affamati come Jesus Navas o Llorente in attacco non è ipotizzabile. Del Bosque, se mai si registrerà un altro naufragio, preferirebbe affondare con i propri uomini: quelli che lo hanno portato in Sudafrica e che, prima di essere schiaffeggiati dalla pragmatica Svizzera di Otto Hitzfeld, avevano messo assieme 13 risultati utili consecutivi.

Uno ad uno – a sorpresa – nel precedente iridato – ed anche unico assoluto, finora – tra Spagna ed Honduras, riferito ai Mondiali del 1982, ospitati dal paese iberico. Era la prima gara della fase a gironi, esordio assoluto ad un Mondiale della selezione honduregna, che andò in vantaggio al 7′ con Zelaya; si dovette aspettare il 65′ – su rigore – per vedere il pari spagnolo, con Lopez Ufarte. La Spagna, nelle seconde partite del girone ai suoi precedenti Mondiali, vanta un bilancio di 8 vittorie (2-0 sul Cile nel 1950, 1-0 sul Messico nel 1962, 2-1 sulla Svizzera nel 1966, 2-1 sulla Jugoslavia nel 1982, 2-1 sull’Irlanda del Nord nel 1986, 3-1 sulla Corea del Sud nel 1990, 3-1 sul Paraguay nel 2002 e 3-1 sulla Tunisia nel 2006) e 3 pareggi (0-0 contro il Brasile nel 1978, 1-1 con la Germania nel 1994, 0-0 con il Paraguay nel 1998), senza mai essere stata sconfitta. Tre i precedenti tra Spagna e squadre centro-nord americane ai Mondiali, tutti nelle fasi a gironi: gli iberici sono imbattuti con bilancio – a proprio favore – di 2 vittorie (3-1 sugli Stati Uniti nel 1950 e 1-0 sul Messico nel 1962) ed 1 pareggio (1-1 con l’Honduras nel 1982). L’Honduras, alla seconda giornata del girone del Mondiale 1982 ha pareggiato 1-1 contro l’Irlanda del Nord. Al Mondiale 1982 l’Honduras ha trovato solo avversarie europee: il bilancio delle 3 gare fu di 2 pareggi ed 1 sconfitta centro-americana. Il 21 giugno 1964 a Madrid la Spagna vinse il suo primo campionato Europeo, battendo 2-1 nella finalissima l’Unione Sovietica. Le reti vennero firmate da Pereda al 6′, Khusainov all’8′ e Martinez all’ 84′. Nelle 4 gare fin qui disputate ai Mondiali tra 1982 e 2010 l’Honduras non ha mai vinto, collezionando 2 pareggi ed altrettante sconfitte. In ognuna di queste 4 gare i centro-americani hanno sempre subito una rete a partita. – L’arbitro: Nishimura Yuichi – Nishimura è nato il 17 aprile 1972 a Tokyo (Giappone), ed è internazionale dal 2004. Nella vita di tutti i giorni svolge esclusivamente la professione di arbitro, mentre ha come hobby giocare a golf. Ai Mondiali 2010 è alla seconda presenza dopo Uruguay-Francia 0-0. Nishimura ha un precedente con selezioni spagnole ai Mondiali Under 17 del 2007, con le giovani “furie rosse” che persero la finalissima dalla Nigeria: 0-0 al 90′ e 120′, 0-3 ai rigori. Nello stesso torneo ed edizione vanta un precedente anche con la selezione honduregna, battuta nella fase a gironi per 1-4 dai pari età argentini. Ai Mondiali arbitri giapponesi sono oggi al debutto con l’Honduras, mentre vantano un incrocio con la Spagna, che nel 1986 si impose nei gironi per 3-0 sull’Algeria (arbitro Takada)

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