Mondiali, tensione in casa Slovacchia, Hamsik: “Per me è una finale”

Pubblicato il 22 Giugno 2010 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA

Marek Hamsik

Marek, ora tocca a te. La fin qui deludente Slovacchia si gioca giovedì a Johannesburg faccia, gloria e qualificazione mondiale contro l’Italia. E Hamsik, rimasto in ombra nelle prime due partite dovrà disputare probabilmente la partita più importante e delicata della sua carriera, cercando di far cambiare passo ad una nazionale che ha combinato poco e che è avvolta da tensione e nervosismo.

Non si tratta solo di una partita decisiva per la sua squadra: per il gioielino del Napoli è una gara che vale molto di più. Potrebbe infatti essere la sua ultima occasione per non mandare in archivio un mondiale di assoluto anonimato e per guadagnarsi una vetrina mondiale.

Per di più in una partita che tutto il suo paese adottivo, dove ha imparato a farsi apprezzare, guarderà in tv. Le motivazioni, insomma, non gli mancheranno. L’unico rischio è che la tensione lo stritoli: “Per me è una finale”, ha detto. In casa Slovacchia viene accudito, coccolato e tenuto alla larga dai giornalisti. “Tutti hanno avuto difficoltà – ha detto in mattinata in un’intervista telefonica con Radio Kiss Kiss – non solo l’Italia. Ci aspetta un’altra finale, ma non sarà facile, se non segni non vinci e contro il Paraguay abbiamo tirato in porta una sola volta. Il problema della Slovacchia è creare gioco”.

Dopo le sfuriate dei giorni scorsi il ct Vladimir Weiss ha cercato di riportare un po’ di tranquillità in un ambiente nel quale, dopo le prime due deludenti partite la tensione si fa sentire. Ma non è semplice perché a far salire il nervosismo c’é anche un episodio denunciato da un giornalista di una televisione slovacca che durante un’intervista, dopo una domanda non gradita, sarebbe stato offeso da Weiss che lo avrebbe minacciato di colpirlo con un pugno in bocca.

L’episodio è stato denunciato dall’Aips (l’associazione internazionale della stampa sportiva) che ha chiesto alla Fifa di prendere provvedimenti. Al Caledonian Stadium intanto, il terreno di gioco nel quartiere diplomatico di Pretoria scelto come campo base, la Slovacchia è tornata ad allenarsi con una seduta molto leggera: un’oretta scarsa di corsa e lavoro tecnico, con particolare attenzione a cross e colpi di testa, una delle armi con le quali la Slovacchia intende provare a colpire l’Italia.

Hamsik e compagni sono obbligati a battere gli Azzurri per sperare in una qualificazione. Proveranno a farlo con il tipo di gioco che è diventato il loro marchio di fabbrica nelle qualificazioni, ovvero difesa dura e rapidi contropiedi. A svelarlo è stato un’altra conoscenza del calcio italiano, ovvero il difensore del Cesena Martin Petras: “A questo Mondiale – ha detto – volevamo sorprendere e con l’Italia non abbiamo niente da perdere. Ma sarà difficile: conosco la mentalità degli italiani e non sbaglieranno un’altra partita. Gli azzurri però soffrono contro le squadre che si difendono in dieci e questo si adatta bene al nostro tipo di gioco fatto di difesa e contropiede”.