Montella: “Catania fa le partite nel bene o nel male”

Vincenzo Montella (LaPresse)

PARMA  – ”Questa e’ stata una partita che nel bene e nel male l’abbiamo fatta tutta noi, ma alla fine il pareggio e’ meritato”. Riassume cosi’ la partita il tecnico del Catania Vincenzo Montella. Dopo il 90′ e’ lui a sorridere fra i due allenatore, anche perche’, confessa ”alla fine pensavo addirittura di vincere”. ”Il Parma ha attaccanti molto veloci ed abbiamo rischiato di subire anche un passivo più pesante – spiega poi l’allenatore dei siciliani – Ma noi ci abbiamo creduto sino alla fine ed abbiamo, lo ripeto, anche provato a vincere”.

Le ultime parole su Catellani. ”Lo abbiamo aspettato ed oggi finalmente puo’ gioire – conclude Montella – E’ un ragazzo che sta facendo esperienza in serie A e aspettava questo gol, ci era andato tante volte vicino ed aveva bisogno di sbloccarsi”. Magari per prendere il posto di Maxi Lopez, visto che e’ sempre piu’ certa la sua partenza da Catania.

”Non so se e’ la mia ultima partita qui ma quello che conta ora e’ avere portato a casa il risultato – commenta l’attaccante argentino – Quello che conta e’ avere raggiunto questo risultato che ci permette di ritornare in campo dopo la sosta decisamente piu’ tranquilli. Al mio futuro ci pensa il mio procuratore, io adesso pensero’ solo a stare con la mia famiglia. Poi si vedra”’.

Tutta un’altra storia in casa emiliana. ”Questo pareggio ci fa male – esordisce Colomba – Ormai ci avevamo fatto la bocca alla vittoria, ma quando commetti delle ingenuita’ in serie A sei sempre punito. E’ un periodo che va cosi”’. ”Avevamo anche rinforzato il centrocampo e migliorato l’assetto difensivo – prosegue il tecnico emiliano – Pensavo che la partita fosse ormai indirizzata verso la vittoria ed invece non e’ stato cosi’. Non si finisce mai di imparare”. A pesare la pressione? I fischi dell’ultimo match con il Lecce? ”La squadra ha reagito bene dopo una settimana un po’ particolare – risponde Colomba – Non possiamo dire che la squadra non si sia espressa bene. No, i ragazzi erano sereni”. .

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