Morte Morosini: nello stesso giorno un dilettante salvato in campo dal defibrillatore

PIACENZA – Nel giorno della tragedia in campo durante la partita Pescara-Livorno, con la morte del centrocampista 25enne Piermario Morosini, un dramma analogo ha rischiato di verificarsi su un campo della periferia di Piacenza. E in questo caso solo il tempestivo intervento di due medici e l'utilizzo del defibrillatore ha salvato la vita ad un calciatore dilettante, Massimo Proietti, 46 anni, molto noto nel mondo sportivo piacentino, ma non solo (e' ufficiale medico dell'Areonautica in servizio presso il 50/o stormo).

Proietti e' ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale di Piacenza, la prognosi e' tuttora riservata, ma i medici sperano di salvargli la vita. Determinante e' stata la presenza di un defibrillatore a poche decine di metri dal campo e di due medici che sono intervenuti tempestivamente, prima dell'arrivo dell'ambulanza.

Massimo Proietti giocava con la maglia della Libertas nel Campionato Amatori ed affrontava la Vittorino da Feltre, sul campo di questa societa', che e' dotata da anni del defibrillatore e di soci abilitati al suo uso. Quando, nel corso della gara, il calciatore si e' accasciato, sono subito accorsi un collega che era in campo nella squadra avversaria, Sandro Pagani, ed il vicepresidente della Vittorino da Feltre, Salvatore Fermi, anch'egli medico. Proietti era in arresto cardiaco. E' stato immediatamente defibrillato dai due sanitari ed il suo cuore ha ripreso a battere ancor prima dell'arrivo dell'ambulanza.

Il Progetto 'Vita' di Piacenza e' stato il primo progetto Europeo di 'defibrillazione precoce' sul territorio realizzato in Italia (nel 1998) per prevenire la morte improvvisa dovuta ad arresto cardiaco. E' stato ideato a Piacenza dal professor Alessandro Capucci e dalla dottoressa Daniela Aschieri ed attualmente in provincia di Piacenza sono attivi 250 defibrillatori grazie ai quali in tredici anni sono state salvate circa 80 persone. Si tratta di un progetto che molte citta' italiane (e non solo) hanno chiesto in questi anni di importare.

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