Moto Gp: si parte dal Qatar, in sette per un titolo. Valentino Rossi a caccia del decimo titolo

Valentino Rossi

ROMA – Le premesse per un Motomondiale coi fiocchi ci sono tutte: equilibrio, qualità e tanti piloti agguerriti. Si comincia, in notturna, il 20 marzo sulla pista del Qatar e si comincia con una certezza: il miglior pilota (Valentino Rossi)  non è sulla migliore moto (Honda).

Significa, a voler guardare il bicchiere mezzo pieno, garanzia di spettacolo anche perché gli altri piloti (sono in 13, compreso il dottore, ad aver vinto un mondiale in carriera tra motomondiale e superbike) non sono certo da meno.

Tra le moto, tempi alla mano, una spanna sopra le altre è sicuramente la Honda. Ad inseguire la Yamaha (ancora senza sponsor) e la Ducati con cui Valentino sta ancora cercando una giusta “fusione”.

Tra tutti i piloti, spiega Alessandro Pasini sul Corriere della Sera, sono almeno in 7 quelli in grado, se non di puntare al titolo finale, di lottare in ogni gara per vittoria e podio: “Sono i 4 hondisti Stoner, Pedrosa, Dovizioso (team Hrc ufficiale) e Simoncelli (team Gresini); i due yamahisti (senza sponsor, clamoroso per la squadra orfana di Rossi e della Fiat) Lorenzo, campione con il numero 1 di ordinanza, e Spies; il neoducatista Rossi”.

Curiosità, ovviamente, oltre che per “il dottore” sulla Ducati, c’è per l’esoridente Spies su Yamaha. Spiega il Corriere: “Il texano Spies, promosso dal team satellite, è pilota vero e spesso è finito davanti al boss nei test: chissà che non possa rappresentare un problema in più per Jorge, già circondato da nemici in ogni parte della pista”.

Rossi, invece, non è ottimista: l’avvicinamento al Mondiale è stato faticoso e la concorrenza è feroce. Certo, con così tanti piloti in lotta tra loro la classe del “dottore” potrebbe fare la differenza. Una menzione, infine, per Loris Capirossi: a 38 anni torna in Ducati e spera, obiettivo dichiarato, di centrare almeno un podio in stagione. Sarebbe il centesimo della sua carriera.

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