MotoGp. C’era una volta Valentino Rossi. Un mito del nostro sport. Come Coppi, Tomba, Nino Benvenuti, Mennea. Ma Valentino c’è ancora.
Merito dei suoi allievi che ne perpetuano la fama in una MotoGP sempre più veloce e competitiva. Il “Dottore” non è più in sella, gli anni passano anche per lui. Ne ha messe in fila 44 di primavere, oggi fa il manager, è papà e si gode il magico momento.
La sua scuderia VR46 è entrata nella élite mondiale, i suoi pupilli dominano sulle piste: Pecco Bagnaia è il campione del mondo in carica, Marco Bezzecchi è da domenica 2 aprile in vetta alla classifica piloti della MotoGP. E tutto questo in soli dieci anni.
È la scuola piloti di Valentino. Una idea nata dieci anni fa e portata avanti con innegabili successi. Rossi l’ha voluta sui prati di casa, nella sua Tavullia, piccolo comune marchigiano, provincia di Pesaro e Urbino, 30 km da Rimini, e l’ha chiamata “VR46 Riders Academy”.
Team manager lo spagnolo di Madrid Pablo Nieto, figlio del campione Angel (13 Mondiali vinti tra il 1964 e il 1986). Attualmente sono otto i piloti della scuderia VR46. Ai quattro citati vanno aggiunti Vietti, Migno, Antonelli e il giovanissimo Alberto Surra.
Valentino Rossi vede chiaramente una possibilità di crescita ulteriore; ora con la sua squadra, le sue moto, i suoi piloti è di nuovo in testa al Mondiale. Perché non poter pensare di rimanerci? Il decimo titolo non è un miraggio e dice: ”Spero che con un anno di esperienza in più si possa fare un altro step, essere più avanti, lottare per vincere qualche gara, cercare di fare più podi possibili”.
Lo afferma Loris Reggiani, che per 15 anni ha vissuto nel Moto Mondiale. Dice: “L’ Academy ha fatto e sta facendo scuola ma anche Bastianini e Tony Arbolino non vanno dimenticati e loro non sono venuti su alla scuola di Valentino“.
Reggiani sa anche che il ciclo degli spagnoli non è affatto finito. Aggiunge:” Ma per adesso godiamoci i nostri ragazzi. Però smettiamo di avere l’ossessione di voler trovare ad ogni costo in loro qualcosa di Valentino Rossi. Nessuno è come lui, nessuno lo può sostituire, nemmeno Pecco Bagnaia.
“E adesso che Marco Bezzecchi ha vinto la sua prima gara in Moto GP con la moto del team di Vale toccherà a lui diventare un altro erede di Rossi? Per carità, sono tutti bravi piloti, sono tutti figli di Vale e i difetti che vedo in loro sono difetti di gioventù. Certo ci provano tutti a copiare Valentino, figuriamoci chi è cresciuto con lui. Non ci vedo niente di male. Ma per favore non scherziamo, Valentino è e resta unico. Sarebbe come voler trovare un altro Pantani o un altro Tomba.”
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