Derby, luce su Muslera. L’esperto: “Non era un laser, forse una torcia tecnica”

ROMA – Il fascio di luce verde che si è posato sul portiere della Lazio, Fernando Muslera ”non era un laser” e ”non può causare alcun danno alla vista”. A chiarirlo è Giuseppe Fuschini, direttore della UOC di oftalmologia d’emergenza dell’ospedale Oftalmico di Roma, che ha commentato l’episodio avvenuto durante la partita di calcio Roma-Lazio di ieri.

”I laser sono puntatori di precisione, il diametro del loro fascio di luce è nell’ordine di pochi millimetri e addirittura quelli usati in terapia hanno un diametro di pochi micron – afferma Fuschini – . Il fascio di luce visto ieri allo stadio, invece, era molto largo, per questo si può escludere che si tratti di un puntatore laser”.

L’oggetto che avrebbe ‘illuminato’ il portiere, secondo Fuschini potrebbe essere una torcia tecnica, reperibile nei negozi di attrezzature sportive o su Internet e il fatto che il fascio di luce fosse largo una decina di centimetri potrebbe dipendere dalla distanza in cui si trovava chi lo stava puntando: maggiore è la distanza, maggiore è il diametro del raggio.

Secondo Fuschini, poi, la luce verde era ‘calda’ e questo esclude la possibilitàche si potesse trattare di un puntatore laser. Questi strumenti, infatti, emanano una luce ‘fredda’. L’esperto esclude che si possano verificare danni alla vista nel caso del fascio di luce allo stadio e ricorda che quello verificatosi ieri a Roma non è  il primo episodio avvenuto in ambito calcistico. Si tratta di ‘distrazioni’ capitate ”anche in altre partite in altri Paesi”, aggiunge. Fino ad oggi, secondo Fuschini, ”l’allarme in Italia per danni alla vista da esposizione a laser non esiste. Non si sono registrati casi ma occorre fare attenzione perché i danni da puntatore laser sono spesso irreversibili e possono portare alla cecità”.

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