Mutu: dalla cocaina agli stimolanti, la parabola di un campione

Adrian Mutu ricade nelle maglie dell’antidoping. L’attaccante della Fiorentina è risultato positivo alla sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame.

La positività è stata riscontrata dopo un test effettuato lo scorso 10 gennaio al termine di Fiorentina-Bari. Mutu è recidivo (già positivo alla cocaina ai tempi del Chelsea) e in base al codice Wada rischia una squalifica da 1 a 4 anni.

Nel settembre del 2004, dopo appena due presenze alla seconda stagione con la maglia del Chelsea, come detto gli viene riscontrata una positività alla cocaina. Viene licenziato dal club londinese il 29 ottobre e squalificato per 7 mesi (fino al 18 maggio 2005). La Football Association lo multa per 20.000 sterline.

E’ solo l’inizio dei guai di Mutu, che il 14 agosto 2008 viene multato dalla Fifa (13,68 milioni di sterline) per aver rotto il contratto con il Chelsea dopo la positività. E’ la multa più alta di tutti i tempi mai inflitta a un calciatore.

Il 31 luglio 2009 il Tas di Losanna respinge il suo appello. Il 21 ottobre dello stesso anno il tribunale federale elvetico sospende il pagamento della multa di 17 milioni di euro.

Il 2010 di Mutu comincia con tre gol in tre partite contro Siena, Bari e Bologna. Mutu va a segno anche in Coppa Italia contro la Lazio e contribuisce con due reti al passaggio della Fiorentina in semifinale. Ora il nuovo stop che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla sua carriera.

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