ROMA – Risultati deludenti per le italiane nelle partite delle 21 di Europa League. Il Napoli non è andato oltre allo 0-0 contro i modesti gallesi dello Swansea, mentre la Lazio è stata sconfitta a Roma dagli sconosciuti bulgari del Ludogorets.
Swansea-Napoli 0-0
Un grande Rafael e uno spettacolare Pepe Reina, entrato nel secondo tempo al posto dell’infortunato brasiliano, salvano letteralmente il Napoli da una possibile sconfitta sul campo dello Swansea, nell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League. Lo 0-0 ottenuto in Galles consentirà agli azzurri di Benitez di giocarsi la qualificazione al San Paolo, dove perà servirà una prestazione decisamente più convincente. Napoli soverchiato nel ritmo dallo Swansea, pericoloso in diverse occasioni già nel primo tempo. E dire che il Napoli era partito bene, con un diagonale di Hamsik di poco fuori. Gallesi insidiosi nel primo tempo con Bony, su cui è decisivo Rafael. Nel finale il portiere brasiliano è ancora decisivo in almeno altre due occasioni.
In avvio di ripresa Benitez è costretto a togliere proprio Rafael per infortunio al ginocchio e ad inserire Reina. Il Napoli soffre la velocità delle ripartenze dello Swansea, ma anche in avvio di ripresa crea subito una grande occasione con Higuain servito da Hamsik. E’ di fatti l’unico squillo degli azzurri, poi fino alla fine è solo Swansea. Sale in cattedra Reina, che nega il gol a Williams con una parata di riflesso sul colpo di testa avversario. Nel Napoli entra Mertens, ma la musica non cambia. Nel finale ancora reina decisivo sulle iniziative di Chico, Dyer e Shelvey. Al triplice fischio finale Benitez può tirare un sospiro di sollievo, lo 0-0 per come è andata la partita è un risultato decisamente positivo.
Swansea (4-2-3-1): Vorm; Rangel, Chico, Williams, Davies; De Guzman, Britton; Dyer, Shelvey, Routledge; Bony. A disposizione: Tremmel, Amat, Taylor, Tiendalli, Canas, Hernandez, Lamah. All. Monk
Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Britos, Albiol, Ghoulam; Inler, Dzemaili; Callejon, Hamsik, Mertens; Higuain. A disposizione: Reina, Henrique, Reveillere, Behrami, Insigne, Pandev, Zapata. All. Benitez
Arbitro: Ivan Bebek (Croazia)
Lazio-Ludogorets 0-1 Bezjak 45′
Il Ludogorets si conferma squadra da trasferta e passa all’Olimpico prenotando un posto negli ottavi di Europa League. La Lazio è l’unica squadra italiana ad uscire sconfitta dagli incontri di andata dei 16/mi ed è un ko che brucia. Perché nonostante i bulgari si fossero presentati con ottime credenziali (avviati a vincere il terzo titolo nazionale consecutivo, primi nel loro girone di Europa League con tre successi su altrettante trasferte) per lunghi tratti del primo tempo hanno dato l’impressione di essere abbordabili. Ma è stata, appunto un’impressione.
Perché l’11 di Stoicho Stoev ha una manovra non fulminea ma avvolgente, e quando si porta in avanti lo fa sempre con 5-6 uomini alla volta, abbastanza per mettere in difficoltà la non impeccabile retroguardia biancoceleste. Senza strafare i bulgari potrebbero andare al riposo sullo 0-2 se non fosse per Dyakov che spreca in modo ridicolo l’inesistente rigore fischiato dall’arbitro Zwayer: fallo di mano di Cana che invece ha il braccio attaccato al fianco.
Dal dischetto il tentativo di ‘scavetto’ è fiacco e centrale, Berisha blocca e poi irride l’avversario. Ma nemmeno in avanti la Lazio è molto meglio e Klose spreca con un improbabile tacco l’unica discesa di Keita. Invece, prima della rete di Bezjak (gran destro al 45′, dopo aver saltato Onazi e Cavanda), Marcelinho aveva colto la traversa da 30 metri. La ripresa offre subito una grande occasione ai padroni di casa. Fallo in area su Felipe Anderson, il brasiliano dagli 11 metri si fa ipnotizzare da Stoyanov ed il pareggio sfuma.
Il Ludogorets al 10′ perde Dyakov, espulso per il secondo giallo (fallaccio su Biglia), ma la Lazio non sa approfittare della superiorità. Che del resto dura poco perché al 28′ Cavanda si becca un rosso diretto, dopo aver colpito al volto Minev in entrata pericolosa. Candreva gioca l’ultima mezz’ora (al posto di Anderson) ed è il migliore dei suoi. Su un suo tiro (cross di Klose) l’1-1 sembra cosa fatta, ma Espinho salva sulla linea.
Il pari non arriva, anzi la Lazio – sbilanciata in avanti – rischia di prendere il secondo gol su un paio di contropiede. Ma anche i bulgari sono stanchi e non concretizzano.
Ma lo 0-1 a loro sta benissimo ed alla fine possono festeggiare sotto il settore che ospita un migliaio di loro tifosi. Il passaggio del turno è vicino. Alla Lazio servirà un’impresa per non salutare l’Europa.
Lazio (3-4-3): 1 Berisha; 2 Ciani, 27 Cana, 26 Radu; 39 Cavanda, 23 Onazi, 5 Biglia, 19 Lulic; 87 Candreva, 34 Perea (Klose), 14 Keita.
A disp.: 22 Marchetti, 85 Novaretti, 24 Ledesma, 15 Gonzalez, 7 Anderson, 6 Mauri, 21 Kakuta, 11 Klose. All.: RejaLudogorets Razgrad (4-2-3-1): 21V. Stoyanov; 20 Choco, 5 Barthe, 27 Moty, 80 Junior; 18 Dyakov, 23 Zlatinski; 17 Abalo, 84 Marcelihno, 93 Misidjan Vura; 9 Bezjak.A disp.: 91 Cvorovic, 25 Minev, 55 Terziev, 8 Fabio Espinho, 7 Aleksandrov, 11 Juninho, 73 I. Stoyanov. All.: StoevArbitro: Felix ZWAYER (GER); Assistenti: Thorsten SCHIFFNER (GER), Marco ACHMÜLLER (GER); IV Uomo: Holger HENSCHEL (GER).
Assistente Addizionale 1: Bastian DANKERT (GER)
Assistente Addizionale 2: Robert HARTMANN (GER).