Marcello Lippi, ct della Nazionale Italiana, lascia aperti tutti gli scenari circa il suo futuro professionale: «Dopo il mondiale è tutto apertissimo».
Il commissario tecnico ha specificato che in questo momento è concentrato esclusivamente sui Mondiali:
«Nonostante se ne parli così tanto – ha aggiunto – nella mia testa ci sono soltanto i prossimi sei mesi di lavoro con la Nazionale, poi cosa succederà non lo so».
Lippi ha parlato anche del momento particolare del movimento calcistico italiano: «Il nostro calcio non è in crisi, anche se può sembrare così».
«Non siamo messi male – ha continuato Lippi – perché abbiamo ottimi talenti che stanno nascendo e crescendo nelle varie rappresentative giovanili, le nostre squadre si fanno valere in Europa, siamo campioni del mondo e abbiamo il campionato di serie B più competitivo del mondo».
Lippi ha fatto anche una contrapposizione tra il calcio italiano e quello oltremanica: «L’espressione più vera del calcio di un paese è la nazionale, non sono le squadre di club.
E poi si parla di Inter, ma in Inghilterra va anche peggio, basti pensare che il Liverpool è in mani americane ed è allenato da uno spagnolo, il Chelsea è di un russo ed è guidato da un italiano, eccetera. E nel loro campionato solo il 38% dei giocatori sono inglesi, mentre nel nostro abbiamo il 60% di giocatori italiani».