Basket, playoff Nba: Boston vince a Miami e vede la finalissima

Pubblicato il 6 Giugno 2012 - 09:02 OLTRE 6 MESI FA

Garnett (LaPresse)

MIAMI (STATI UNITI) – Boston mette la freccia e ora è ad un passo dalla finalissima Nba, Miami si sbriciola e si ritrova con le spalle al muro. I Cetics, guidati dal monumentale Kevin Garnett (26 punti e 11 rimbalzi), passano per 94-90 sul campo degli Heat in gara 5 della finale della Eastern Conference e conducono 3-2 nella serie.

La formazione di coach Doc Rivers centra la terza vittoria consecutiva e domani, sul proprio campo, si gioca il primo match point. I C’s sognano. LeBron James (30 punti e 13 rimbalzi) & co. (27 punti di Dwyane Wade), invece, rischiano di chiudere l’annata in maniera fallimentare. La corazzata di coach Erik Spoelstra mostra i soliti limiti: accanto alle due star, nessuno arriva in doppia cifra. Chris Bosh, al rientro dopo i problemi ai muscoli addominali, dalla panchina produce solo 9 punti. Boston ringrazia e ora ha in mano il proprio destino dopo il preziosissimo successo sigillato dalla tripla che Paul Pierce (19 punti) infila a 52″9 dalla sirena.

I Celtics offrono l’ennesima solidissima prova nonostante la serata storta di Rajon Rondo, che segna solo 7 punti (3/15 al tiro) ma distribuisce la consueta quantità industriale di assist (13). I biancoverdi partono male (13-24) e scivolano sotto di 15 punti nel secondo periodo. La difesa si mette al lavoro (Miami chiude con il 39% al al tiro) e il copione cambia nel terzo quarto: l’attacco, nel quale pesa il contributo di Ray Allen e Mickael Pietrus (13 punti a testa), non va oltre il 41% dal campo ma nel finale del terzo quarto riesce a firmare un parziale di 15-1. Boston si ritrova avanti di 5 (65-60) all’inizio dell’ultima frazione, Miami ha la forza per ritornare avanti (78-72 a 6’17” dalla fine) ma finisce la benzina prima del traguardo. James resta a secco per 8 lunghissimi minuti e il suo ultimo canestro, a 9″ dal termine, non serve a nulla. Miami va ko e il ‘presceltò, ancora una volta, rischia di rinviare l’appuntamento con il primo titolo della carriera.