Nello Governato è morto: la Lazio piange uno degli uomini dello scudetto del 2000

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Nello Governato è morto: la Lazio piange uno degli uomini dello scudetto del 2000

ROMA – E’ morto Nello Governato, uno degli artefici dello scudetto vinto dalla Lazio nel 2000. Aveva 80 anni ed era nato a Torino. Ex centrocampista biancoceleste degli anni ’60 e ’70 e dirigente sotto la gestione Cragnotti, Governato si è spento nella notte tra venerdì 7 gugno.

Dopo aver smesso di giocare, Governato lavorò come giornalista per Tuttosport prima di diventare, nel 1983, direttore sportivo della Lazio. Dopo due anni migrò però al Bologna, alla Juventus e alla Fiorentina svolgendo anche qui compiti dirigenziali. Con l’arrivo di Sergio Cragnotti, nuovo presidente della Lazio nel 1993, tornò nella Lazio e ricoprì il ruolo di amministratore delegato e direttore generale. F

ece parte di quella squadra che negli tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 trionfò in Italia, ottenendo oltre a coppe e supercoppe nazionali, il secondo scudetto. Una delle Lazio più forti di sempre dunque, che trionfò anche in Europa vincendo Coppa delle Coppe e la Supercoppa Uefa.

Lasciò la Lazio nel 2003 e si dedicò alla scrittura di numerosi libri e romanzi di successo, legati sempre al mondo del calcio. La squadra capitolina, appresa la notizia della sua morte, sul sito ufficiale lo ricorda così: “La S.S. Lazio, il suo Presidente, l’allenatore, i giocatori e tutto lo staff esprimono profondo cordoglio per la scomparsa dell’ex calciatore e dirigente biancoceleste Nello Governato e si uniscono al dolore della famiglia”.

Nello Governato, la carriera come calciatore

Nello Governato era nato a Torino il 14 settembre 1938, cominciò la sua carriera nelle squadre giovanili granata. Per il calcio rinunciò agli studi classici. Dopo questa prima esperienza giocò nel Como prima di approdare alla Lazio nella stagione 1961/62. 

Con l’avvento di Juan Carlos Lorenzo, Governato trovò la sua posizione ideale: un regista ostico e elegante dotato di classe e grande visione di gioco. Per questa ragione, i tifosi lo soprannominarono “Il Professore”. D’atronde, oltre ad essere un grande calciatore, Governato era un uomo di cultura. 

Nel 1966 si trasferì all’Inter ma non riuscì ad affermarsi. Fu ceduto al Vicenza e nel 1970 tornò a giocare nella Lazio. Il bilancio in biancoceleste è di 251 presenze e 14 reti sommando le due esperienze avvenute a distanza di anni l’una dall’altra. Chiuse la carriera al Savona prima di dedicarsi ad altro.

Fonte. Il Messaggero 

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