Nuotatrici transgender, i casi di Lia Thomas e Iszac Henig sollevano polemiche negli Usa

di Caterina Galloni
Pubblicato il 22 Febbraio 2022 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
Nuotatrici transgender, i casi di Lia Thomas e Iszac Henig sollevano polemiche negli Usa

Nuotatrici transgender, i casi di Lia Thomas e Iszac Henig sollevano polemiche negli Usa (Foto archivio Ansa)

Nei campionati femminili della Ivy League, le nuotatrici transgender Iszac Henig e Lia Thomas continuano ad essere imbattibili. Thomas ha battuto ogni record ed entrambe hanno lasciato le concorrenti femminili al seguito. 

Nuotatrici transgender in Ivy League: il caso Lia Thomas

Thomas, che nel 2019 gareggiava con la squadra maschile dell’University of Pennsylvania quando ha iniziato a iniziato il percorso per cambiare genere, ha registrato il miglior tempo di tutte le nuotatrici nelle finali dei 500 stile libero femminili di ben cinque secondi, finendo in 4:41.19.

Cinque secondi in meno rispetto al record di incontro dell’evento e sei in meno rispetto al record NCAA di tutti i tempi.

Nuotatrici transgender in Ivy League: il caso Iszac Henig

Henig, che nuota per Yale ed è in procinto di passare dal genere maschile a femminile ma può competere come donna perché non ha ancora assunto testosterone, ha vinto la finale di 50 metri stile libero con un tempo record di 21.93 e si è qualificato quinto nei 200 stile libero.

Henig non ha subito alcun tipo di trattamento ormonale che gli darebbe un vantaggio competitivo, ma come parte della transizione si è fatto togliere il senso e ora nuota in costume come qualsiasi altro concorrente maschile.

Le polemiche sulle nuotatrici transgender Thomas e Henig

Le due nuotatrici sono ora favorite nelle finali previste per giovedì sera, ma la polemica sulla decisione della NCAA di consentire loro di competere continua a divampare.

Thomas, 22 anni, può competere come donna perché ha completato un anno di trattamento ormonale.
Henig, 21 anni, che usa i pronomi lui/lei, non ha ancora iniziato ad assumere gli ormoni.

All’inizio di febbraio, USA Swimming ha annunciato un nuovo requisito in base al quale le donne transgender devono essere sottoposte a terapia ormonale sostitutiva per 36 mesi per poter competere in modo equo come donne. Una regola in base alla quale Thomas sarebbe stato escluso.

Tuttavia, la scorsa settimana la NCAA, l’ente nazionale che sovrintende allo sport universitario, ha affermato che istituire una nuova politica a metà stagione sarebbe ingiusto, consentendo a Thomas di competere ai campionati.

Sportivi trans: le critiche di Caitlyn Jenner

La continua partecipazione alla competizione femminile si è rivelata profondamente divisiva, con l’ex olimpionica Caitlyn Jenner – che ha vinto l’oro nel decathlon come Bruce Jenner – tra coloro che hanno criticato Thomas per aver nuotato nelle gare femminili.

“Se una donna cisgender viene sorpresa a prendere testosterone due volte, è bandita a vita, mentre Lia ha assunto per 10 anni testosterone”, ha detto Nancy Hogshead-Makar, tre volte medaglia d’oro olimpica nel nuoto e presidente del gruppo di difesa Champion Women.

“Si tratta del principio per cui lo sport continua a essere separato dal genere: avere uno spazio in cui le donne sono davvero onorate e dove possono trionfare”, ha detto.

La lettera di proteste contro la nuoatrice transgender Lia Thomas

Hogshead-Makar ha coordinato una lettera, firmata da 16 anonime compagne di squadra di Thomas, in cui esprime preoccupazione per la sua partecipazione.

“Sosteniamo pienamente Lia Thomas nella decisione di affermare la sua identità di genere e di passare da uomo a donna. Lia ha tutto il diritto di vivere la sua vita in modo autentico. Tuttavia quando si tratta di competizioni sportive, la biologia del sesso è una questione separata dall’identità di genere di una persona. Biologicamente, Lia detiene un vantaggio ingiusto rispetto alla concorrenza nella categoria femminile, come dimostrano le sue classifiche che sono rimbalzate dal numero 462 come uomo al numero 1 come donna”.