Nuoto e canottaggio: l’Italia della crisi trova qui il suo oro

Federica Pellegrini (Foto LaPresse)

ROMA – Se la crisi e le tasse preoccupano gli italiani, c’è un oro che rende felici tutti, anche chi l’oro in gioielleria non se lo può permettere: è quello degli sportivi. Federica Pellegrini in primis.

La bionda veneziana ha conquistato la medaglia più ambita nei 400 stile libero ai mondiali di Shaghai, con il tempo di 4’0197”, precedendo di oltre un secondo la britannica Rebecca Adlington, argento, e la francese Camille Muffat.

Ma in questa domenica di luglio anomalo, con temperature che non favoriscono, almeno al centro e al nord d’Italia, la tintarella e i bagni al mare, un altro oro per gli italiani è arrivato da Amsterdam. Nella capitale olandese l‘equipaggio dei quattro canottieri italiani under 23 Luca De Maria (Fiamme Oro), Catello Amarante (Marina Militare), Marcello Nicoletti (Moto Guzzi) ed il capovoga Matteo Pinca (Moto Guzzi) ha ottenuto il podio, battendo il record mondiale under 23 con il tempo di 5’54”12.

Se su strada la Ferrari di Fernando Alonso e Felipe Massa, pur con un ottima gara, non è riuscita a strappare il primo posto alla McLaren di Lewis Hamilton, in acque gli azzurri hanno vissuto una domenica d’oro.

Pellegrini aveva già dimostrato di non essere una nuotatrice comune ai mondiali di Roma nel 2009, quanto si aggiudicò il record del mondo sui 200 stile libero con il tempo di 1’52”98 e poi, sempre nella capitale, quello dei 400 con il crono stellare di 3’59”15, prima donna a scendere sotto il muro storico dei 4′.

Per “Fede” i record sono tanti: è l’unica nuotatrice italiana ad aver infranto il crono mondiale in più di una specialità: ben quattro volte ha migliorato quello dei 200 sl e tre volte quello dei 400. E’ anche la prima azzurra ad aver regalato all’Italia il primo oro olimpico al femminile del nuoto, centrando il titolo a Pechino nei 200 sl, impreziosito dall’allora primato del mondo con 1’54”82.

Quest’anno a vederla vincente è stata la vasca di Shanghai , attraversata quasi fosse un prato in cui passeggiare. Federica è partita con calma, e ha preso il largo ai 250 metri, aprendo così un varco sempre più ampio tra lei e le avversarie.

Ad Amsterdam, invece, De Maria, Amarante, Nicoletti e Pinca non si sono lasciati piegare dalla pioggia battente e dal fortissimo vento. Anzi. Dopo una partenza che ha terrorizzato i tifosi, che ha visto, ai primi 500 metri di gara, Pinca e compagni all’ultimo posto, già dopo i 1000 i quattro avevano recuperato, portandosi al comando.

La lotta è stata poi solo tra Italia e Germania. Ma se nella crisi vera di certo i tedeschi possono permettersi più oro di noi, in quella vissuta nelle acque olandesi gli italiani hanno mostrato il loro lato più forte. Negli ultimi 300 metri gli azzurri hanno capovolto ogni previsione, sbaragliando anche Francia e Spagna, finite sul podio sì, ma ai piedi dell’Italia.

La forte Germania sul podio non è neppure arrivata, aggiudicandosi il quarto posto. Ma tanto lei ha altro oro con cui consolarsi.

 

 

 

 

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