WASHINGTON – Michael Phelps torna a gareggiare. Il campione più titolato della storia delle Olimpiadi moderne (22 medaglie vinte, di cui 18 d’oro) ha deciso a 28 anni che non vuole più rimanere lontano dalle piscine. Così, dal prossimo 24 aprile, ci riprova scendendo in vasca nell’Arena Grand Prix di Mesa, in Arizona, prima tappa delle sei di un circuito natatorio americano che mette in palio 150mila dollari e viene buona per prepararsi ai campionati nazionali di Irvine che, ad agosto, serviranno anche come selezione per i Mondiali dell’anno prossimo.
Ci sarà anche il grande rivale di Phelps, ovvero Ryan Lochte. L’obiettivo dell’ ‘uomo-pesce’ di Baltimora è anche il suo sogno, ovvero partecipare (e possibilmente vincere qualcosa) all’Olimpiade carioca di Rio, ma secondo il tecnico di Phelps, Bob Bowman, è prematuro fare certi discorsi.
”Se nuoterà nel circuito – ha spiegato – e farà bene, è probabile che partecipi agli Assoluti di Irvine. Ha trovato una buona condizione fisica, adesso vediamo il calendario per vedere se c’è la possibilità di uno o due meeting dove poter gareggiare. Ma tutto questo non vuol dire automaticamente che cercherà un posto per Rio: è presto per dirlo”.
Intanto però Phelps si allena, e a quanto sembra anche intensamente, con particolare attenzione alle distanze brevi, come 100 stile libero e 100 farfalla. Che qualcosa si stesse muovendo lo si era capito dallo scorso novembre, quando si era saputo che Phelps aveva chiesto di essere reinserito nel programma dell’agenzia americana antidoping e aveva svolto due test. Il regolamento prevede che un atleta intenzionato a ritornare all’attività agonistica lo comunichi alla propria federazione.
Da quel momento devono passare 9 mesi prima di poter gareggiare, quindi come tempi il programma è rispettato. Ora bisognerà vedere in che risultati si tradurrà questo clamoroso ritorno, avvenuto nello stesso periodo sembra essersi chiusa in modo triste, e definitiva, la storia da nuotatore dell’altro ex mito Ian Thorpe.