Nuovo stadio Roma: 3 grattacieli a Tor di Valle. L’architetto è quello della Freedom Tower

Il rendering dello stadio della Roma (foto La Repubblica)
Il rendering dello stadio della Roma (foto La Repubblica)

ROMA – Tre grattacieli di oltre cento metri di altezza e 30 metri di lato sorgeranno nei pressi del nuovo stadio della Roma, a Tor di Valle. Grattacieli che saranno progettati dall’archistar Daniel Libeskind, lo stesso architetto che ha lavorato al progetto della Freedom Tower di New York, sorta sulle ceneri delle Torri Gemelle a Ground Zero.

“Ci sarà un centro che comprende tre torri progettate dall’architetto Daniel Libeskind” ha confessato un altro architetto, quello del nuovo stadio, l’americano Dan Meis.
L’idea è nata a New York, durante una cena tra il presidente statunitense della Roma James Pallotta e Luca Parnasi, project manager dell’impianto che verrà.

Scrive Matteo Pinci di Repubblica:

Già in uno dei primi progetti definitivi sullo stadio, a febbraio scorso, compariva nella zona circolare del “business park” — un’area adiacente al lato sud-est dello stadio circondata da 25mila metri quadrati di parcheggi e 40mila di verde — in cui far confluire uffici di aziende locali e internazionali “sfrattati” dalla capitale causa la riconversione di uffici in spazi abitativi prevista dal piano casa. Ma anche enti pubblici. Le torri saranno il fiore all’occhiello di quest’area: un “attraction element”, elemento di riconoscibilità, pregio architettonico e unicità per tutta la zona.

Una garanzia di successo anche grazie al curriculum di Libeskind, statunitense di origine polacca, tra le maggiori espressioni mondiali del decostruttivismo, che ha firmato negli anni lavori come l’ampliamento del museo ebraico di Berlino, la spirale che caratterizza il Victoria and Albert Museum di Londra, dove ha realizzato anche la celeberrima Metropolitan University, fino alla Freedom tower di New York, epicentro emozionale del nuovo World Trade Center sorto sulle ceneri delle torri gemelle a Groud Zero.

Ma per Libeskind quello romano non sarà un debutto in Italia: qui aveva fondato alla fine degli anni Ottanta la Architecture Inter-mundium, laboratorio didattico sperimentale a Milano. Città che lo ha riaccolto oggi affidandogli una delle torri della CityLife nel progetto di riqualificazione del quartiere Fiera.
Ora Roma: le torri offriranno un traino in più per attirare investitori interessati ad acquistare spazi commerciali e soprattutto i “na-ming rights”, i diritti di dare il nome allo stadio della Roma, in vendita per 13-15 milioni all’anno. La Raptor di Londra li ha offerti a Etihad, fresca di acquisizione Alitalia. «No, grazie», la replica della compagnia aerea.

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