“Nur Italien nicht”, il ritornello anti-azzurri spopola sul web: l’importante è che il Mondiale non lo vinca l’Italia. Ops, la Francia!

Pubblicato il 22 Giugno 2010 - 09:49 OLTRE 6 MESI FA

L'Italia è diventata campione del Mondo nel 2006 battendo in semifinale la Germania

«Non importa chi vince la Coppa. Basta non sia l’Italia!», questo è il ritornello più ascoltato del web che sta spopolando in tutta la Germania e non solo. “Nur Italien nicht” è una canzone parodia cantata dalla band tedesca «Die vier Sterne» («Le 4 stelle»). Tra luoghi comuni e vecchi rancori il messaggio è chiaro: «Wer den Cup gewinnt, ist scheiß egal, nur Italien nicht, Italien nicht!», che tradotto significa «non ci importa nulla (per dirla in maniera elegante, ndr) chi vince la Coppa. Che non sia l’Italia, che non sia l’Italia!».

Mano sul cuore, maglietta dei “panzer”, una Coppa del Mondo come microfono. Il brano trash delle “quattro stelle” è un pullulare di luoghi comuni e di stereotipi sul nostro Paese. Calciatori impomatati ma incivili come animali, ma anche un riferimento al famosissimo “catenaccio”: «Un goal nei primi secondi basta per 90 minuti», recita la canzone, «spintoni, sputi e insulti: questo è il calcio italiano»; «Catenine e scarpette d’oro; creme e gel, sembrate delle squillo».

Ma non è solo il calcio azzurro a fare le spese della pungente satira teutonica. E’ tutto il nostro paese ad uscirne svilito: «Ci piace il vostro cibo, ma per il calcio non avete tutte le rotelle a posto», prosegue la canzone. Poi spiega: «Pizza, pasta, mafia, Berlusconi. Questo ci basta, altro non vogliamo».

Dopo quattro anni i tedeschi ancora non ci stanno e il quartetto canoro dimostra  che, come la maggior parte dei suoi connazionali, non ha ancora digerito la sconfitta al Mondiale del 2006. Ma, assicurano, la canzone vuole solo essere spiritosa, insomma, «una presa in giro e nulla più», ispirata dal pareggio dell’Italia con il Paraguay.

Tra YouTube e Facebook, “Nur Italien nicht” è il video del momento anche tra gli italiani e suscita le più diverse reazioni. Se qualche permaloso ricorda ai tedeschi l’esito della semifinale di quattro anni fa (Italia-Germania 2-0, goal di Grosso e Del Piero allo scadere dei supplementari), qualcuno suggerisce loro che molto probabilmente «hanno un’idea datata degli italiani, che risale agli anni ’80, sia per la vita che per il calcio». Un po’ di sano orgoglio nazionale e di spirito patriottico, almeno per gli Azzurri, almeno ogni quattro anni.

Non manca neanche qualche riferimento storico al genocidio compiuto da Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. «Nella loro storia i tedeschi sono stati in grado di uccidere solo 6.000.000 di persone innocenti e indifesi, non hanno mai imparare a fare un buon piatto di pasta, e hanno perso tutte le partite di calcio contro l’Italia».

Ma sono ancora di più i nostri connazionali che trovano la canzone-parodia «simpatica», «divertente» e persino «geniale». «La canzone è totalmente politically-incorrect: così dev’essere!». C’è chi, addirittura, si lamenta perché «Berlusconi non è preso in giro abbastanza» e chiede al quartetto canoro di «prendersi gioco di lui ancora di più». Un grido, all’unisono, arriva dai nostri tifosi, superando il suono delle odiatissime vuvuzelas: «Non importa chi vince il Mondiale? Basta che non sia la Francia! ».