Ogilvie: “Balotelli si è travestito da Babbo Natale e ha regalato soldi a tutti”

Pubblicato il 26 Giugno 2012 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA

Balotelli (LaPresse)

KIEV, UCRAINA –  ”Foolish and funny”. Pazzo e simpatico. Ma soprattutto un ragazzo d’oro. Tra mogli, padri, fratelli azzurri, in Polonia al fianco della nazionale c’e’ anche un amico speciale.

Scott Ogilvie e’ l’uomo che ha condotto Mario Balotelli alla scoperta di Manchester. ”Passo tutto il tempo libero che ha con lui: raccontare le pazzie che fa ogni giorno e’ impossibile, ma non credete ai tabloid. Tutte le volte lui e io apriamo il giornale e saltiamo sulla sedia: e questa dove se la sono inventata?”, racconta Scott.

Quaranta anni, fisico aitante, un anello etnico all’anulare, a Manchester Scott e’ manager immobiliare, con la gestione di diversi palazzi e di due grandi parcheggi in centro citta’ (”ma la famosa casa di Manchester non gliela ho trovata io…”). Finche’ non e’ arrivato SuperMario. Di cui e’ diventato compagno di avventure inglesi.

”Ci siamo conosciuti – racconta dallo stadio di Cracovia, dove ha accompagnato Balotelli jr., il giovane Enock – e subito siamo diventati amici. Gli ho spiegato la citta’, la gente da frequentare e quella da evitare”. In primo luogo, il ristorante San Carlo dove i tabloid segnalano spesso la presenza della Bentley bianca multata del giocatore italiano.

”Ma non c’e’ niente di vero, neanche li’ – frena Ogilvie – Mario e’ un cliente normale: anzi, no, di particolare c’e’ che spesso paga per tutti…”.

Anche per l’amico Scott (”non volevo venire, non ho mai visto una partita di calcio: ma Mario ha insistito, ‘dai ti pago tutto io’), che domenica a Kiev si e’ trovato ad essere l’unico inglese a tifare per l’Italia. ”Sono amico di Mario, non del Balotelli calciatore. Ma quando e’ andato sul dischetto per il rigore, ho esultato come fossi un italiano”.

Con Balotelli ora ha lanciato un linea di bottiglie di Franciacorta, depositando un brand LF con il Manchester City. ”Mario si presta sempre. E’ un ragazzo folle e simpaticissimo. Ne fa davvero una al giorno. Raccontarle? No, sono davvero troppe – e ride -. Per esempio lo scorso Natale non sapeva cosa fare, era solo. Allora si e’ vestito da Santa Klaus, la barba folta per non farsi riconoscere e ha cominciato a girare le strade di Manchester: regalava soldi a tutti”. Anche per questo, conclude Scott, Mario e’ infastidito dalle storie dei tabloid. ”Per quei giornali, contano solo due cose: calcio e donne. Se unite le due cose, il gioco e’ fatto”. Scott saluta e se ne va dall’amico di Manchester.