Olimpiadi invernali, altri due bronzi : Davide Ghiotto nel pattinaggio pista lunga (10 km) e Dorothea Wierer nella sprint di biathlon.
Obiettivo (minimo) raggiunto in una settimana. Battute le agenzie di previsioni americane (previsto per l’Italia un massimo di dieci medaglie ma con un solo oro). La spedizione azzurra è salva.
Il presidente del CONI Giovanni Malagò alla vigilia dei Giochi di Pechino affermava – forse per scaramanzia -di ritenersi soddisfatto “con dieci medaglie “. Traguardo centrato.
Con largo anticipo e con due meravigliosi ori: Arianna Fontana , grintosa pattinatrice di short track (500 metri) e la coppia Stefania Constantini e Amos Mosaner, travolgenti nel curling ( 11 partite, 11 vittorie).
E il bottino alle Olimpiadi sarebbe stato (ragionevolmente) più pingue se Arianna Fontana nella finale dei 1.000 metri non fosse caduta.
E se Federica Brignone nel SuperG femminile non fosse incappata nella giornata storta “su un tracciato banale” (parole sue) che l’ha esclusa dal podio relegandola al settimo posto. Comunque meglio del fenomeno americano Mikaela Shiffrin (nona). Delusa e amareggiata Elena Curtoni (decima). Idem Marta Bassino (17esima). La romana Francesca Marsaglia (22esima), sorella di Matteo, si è difesa con onore. Francamente il tracciato non era adatto alle caratteristiche delle azzurre.
Dorothea Wierer ha rotto l’incantesimo olimpico guadagnando un bronzo con classe, tenacia,spettacolo. Ha preso tutti i bersagli (10 su 10). Con la carabina in mano ha divorato le avversarie.
Poi si è difesa bene sugli sci contenendo il distacco dalla vincitrice Marie Roseiseland in 37 secondi. L’altoatesina può ora affrontare con un certo ottimismo la gara di inseguimento.
L’Italia comunque un record lo ha già battuto . Con il bronzo di Dorothea ha ritoccato un primato di assoluta eccellenza: ha conquistato un podio in otto sport differenti. E cioè: biathlon, sci alpino, sci di fondo, speed skating, short track, slittino, curling, snowboard. E non è finita qui.