Olimpiadi a Roma nel 2020: Montezemolo in pole position per la presidenza

Luca Cordero di Montezemolo

ROMA – Manca solo l’ufficialità, che arriverà il prossimo 23 febbraio, ma ormai è fatta. Luca Cordero di Montezemolo sarà il presidente del comitato promotore di Roma 2020, Ernesto Albanese il direttore generale. Come riporta Repubblica, il 23 febbraio l’ufficializzazione da parte di Gianni Alemanno e Gianni Petrucci davanti ai rappresentanti del governo, Berlusconi e Tremonti.

Roma ha buone possibilità di avere l’Olimpiade del 2020 e la “squadra” che scenderà in campo dovrà ad ogni modo essere di prestigio ma anche di piena affidabilità. Alemanno e Petrucci viaggiano in totale sintonia, e hanno condiviso le ultime scelte: un ruolo importante, decisivo, lo ha avuto come sempre Gianni Letta, che ha accettato di fare il presidente onorario del Comitato e ha suggerito il nome di Montezemolo, al quale Petrucci ha abbinato Ernesto Albanese, ex apprezzato direttore generale della Coni Servizi.

Tramontata l’ipotesi Alessandri è iniziata la volata per trovare un presidente prestigioso e un direttore sportivo che conoscesse il mondo dello sport e lavorasse a tempo pieno. La candidatura di Matteo Marzotto ha resistito sino a giovedì mattina, poi è prevalsa la scelta di Montezemolo. Petrucci è partito giovedì pomeriggio per Garmisch, dove in serata ha festeggiato la medaglia della Brignone, più che soddisfatto per la composizione della “squadra” olimpica.

Ci sarà molto da lavorare da qui al 7 settembre del 2013, quando il Cio a Buenos Aires (ore 22 italiane) sceglierà la città che ospiterà i Giochi Olimpici del 2020: il dossier, che è stato sufficiente per battere Venezia, ora dovrà essere rivisto, rinforzato. Montezemolo ha già lavorato per Italia’90: fu un successo organizzativo, anche se ci furono forti responsabilità politiche per la costruzione di opere inutili.

Tramonta l’ipotesi di un Montezemolo in politica perchè come numero uno del comitato lavorerà a stretto contatto con il governo, che dovrà dare le massime garanzie, e ovviamente con lo stesso Comune. Ma la scelta di Miser Ferrari sarà pienamente condivisa anche dall’opposizione, così come avrebbe condiviso Gianni Letta.

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