Olimpiadi, il padre di Schwazer: “Alex dopato? La responsabilità è solo mia”

Alex Schwazer (LaPresse)

BOLZANO – “Le responsabilità sono mie, perché se si vede un figlio, che durante tutto l’anno è stato male, si deve capire e si deve cercare di parlargli”. Lo ha detto Josef Schwazer, il padre del marciatore Alex escluso dalle Olimpiadi per doping.

“L’ultima volta che è partito da qui – racconta davanti alla casa di famiglia con una voce rotta dal pianto – era distrutto. Forse l’ha fatto per non deludere gli altri. E’ stata al 100% la prima volta che ha fatto uso di queste sostanze. Per fortuna – dice suo padre – ha fatto solo questo. Si è liberato. Così non poteva andare avanti. Spero che adesso possa condurre una vita normale”.

Secondo Josef Schwazer, suo figlio “psicologicamente non reggeva più. Si era chiuso in se stesso. Si allenava da solo. Spero di poter rimediare agli errori che ho fatto con lui. Per Alex oggi non è il giorno più brutto, il peggiore è quello che verrà. Ripeto, la colpa è mia. Nei momenti difficili serve un padre che riesca a stare vicino ad un figlio. Per questo chiedo perdono ad Alex. Tireremo avanti”.

L’uomo spera che Alex ora si goda la vita. “Era schiacciato da un peso che non riusciva più a sopportare. Ma ha una fidanzata speciale che gli sta accanto. Grazie a Carolina (la pattinatrice Kostner, ndr.), grazie a Michele (Didoni, il suo allenatore, ndr.)”, ha concluso Josef Schwazer.

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