Olimpiadi, spedizione azzurra da record: più di 400 atleti, 209 maschi e 194 donne. Metà e metà. “Sono le mie Olimpiadi della parità, ma non chiamatemi femminista” ha detto il presidente del CONI, Giovanni Malagò, intervistato da Hoara Borselli per il Giornale. Malagò in effetti ha sempre sostenuto la missione che si è dato il CIO – quella cioè di avere una assoluta parità di genere – ed ha seguito di buon grado l’indicazione. Non a caso la delegazione femminile italiana è una delle più numerose. Non solo: le azzurre si sono qualificate in tutte le 24 discipline individuali. Precisa il presidente: ”Tra individuali e di squadra sono 32. Noi saremo presenti in 27 discipline. Siamo fuori solo nel calcio, hockey, pallamano, pallacanestro e rugby”.
Malagò spiega anche come è maturata la scelta di Arianna Errigo, portabandiera a Parigi insieme a Tamberi: ”C’è una regola non scritta che il portabandiera deve avere vinto una medaglia d’oro. Si è scelto un rappresentante dell’atletica leggera, Gianmarco Tamberi, che vinse l’oro nel salto in alto a Tokyo. A quel punto dovevamo scegliere una donna. Tutte le donne che avevano vinto la medaglia d’oro a Tokyo non erano eleggibili per varie ragioni legate ai regolamenti e alle incompatibilità. E così è venuto fuori il nome di Arianna che è una donna straordinaria. E mamma di 2 gemelli. Subito dopo il parto è tornata in pedana ed è diventata campionessa del mondo a squadre e vice campionessa nell’individuale. Abbiamo voluto premiare queste sue doti fantastiche“.
Malagò elogia apertamente la tennista toscana, finalista a Wimbledon. E dice: ”Nel complesso, nello sport, sono tre anni che siamo primi in Europa e Jasmine è una emozione continua, travolgente. Sta scrivendo e riscrivendo la storia con naturalezza, entusiasmo e umiltà, consapevole del proprio potenziale. È diventata la prima italiana a conquistare la finale di Wimbledon, dopo aver centrato anche quella del Roland Garros; ha scalato il ranking e sono sicuro che ci regalerà altre emozioni. Faremo poi il tifo anche per un grande Lorenzo Musetti, quarto italiano di sempre in semifinale ai Championships e siamo ovviamente fieri del nostro n.1 Jannik Sinner che ha pagato dazio per problemi fisici”.
Il 26 luglio, giorno della cerimonia inaugurale sulla Senna, la delegazione italiana si troverà sullo stesso barcone di Israele; dunque sarà la delegazione più sorvegliata per via di possibili attacchi terroristici. Dice al riguardo Malagò: ”Non è una novità. Italia, Israele, Iran, Iraq: siamo vicini in ordine alfabetico, è la storia del nostro mondo: forse è un segno. Magari un segno di pace”.