Parma: chiusa l'inchiesta sull'era Tanzi

PARMA – Chiusa l'inchiesta sul Parma Calcio della gestione legata alla famiglia Tanzi. La Procura di Parma e' in corso di notifica del 415 bis (atto di fine inchiesta) ai 28 indagati per ''concorso in bancarotta per distrazione''. Ne ha dato notizia questa mattina lo stesso procuratore capo della citta' emiliana, Gerardo Laguardia, spiegando che dei 28 indagati 16 sono ex dirigenti della societa' sportiva o comunque persone legate al Parma A.C. o a societa' che erano in rapporti 'd'affari' con i gialloblu' mentre 12 indagati sono calciatori che all'epoca militavano nella compagine emiliana.

Per quanto riguarda questi ultimi, l'accusa riguarda sostanzialmente l'aver ricevuto parte dei compensi ''in nero''.

''Quella dei soldi 'fuori busta' e' una pratica che riguarda gli stipendi e anche l'acquisto da altre societa' degli stessi calciatori'', ha spiegato Laguardia. Nessuna informazione pero' arriva sull'identita' delle persone indagate per via del fatto che le notifiche sono in corso di esecuzione e ''sarebbe scorretto rivelare i nomi prima che gli stessi interessati vengano a conoscenza della chiusura dell'inchiesta a loro carico''.

Di sicuro figurano indagati l'ex patron della Parmalat Calisto Tanzi, suo figlio Stefano che all'epoca dei fatti era dirigente del Parma Calcio e l'ex presidente dell'Hellas Verona Giambattista Pastorello, in considerazione del fatto che l'inchiesta chiusa riguarda anche lo stralcio relativo al Verona Calcio guidato da Pastorello stesso.

Il periodo preso in considerazione dalla pm Paola Dalmonte nella sua indagine va dal 1998 al 2003, anno del crac della multinazionale di Collecchio. L'inchiesta sulle ''distrazioni'' del Parma Calcio e' partita proprio in contemporanea con le indagini sul default Parmalat ma ha avuto un iter molto piu' accidentato, soprattutto perche' la Procura di Parma si e' trovata a dover operare con forze limitate a fronte di un impegno enorme come quello dell'inchiesta sul crac di Collecchio.

Gestione cookie