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Calcio Parma: pm, combine col Verona non fu provata

di |26 Novembre 2010 17:48

Gianbattista Pastorello, ex presidente del Verona

La Procura di Parma spiega che non furono trovate responsabilità penali e per questo fu archiviata l’inchiesta sulla presunta combine tra la societa’ calcistica parmigiana e l’Hellas Verona, relativa al campionato di calcio 2001. La questione e’ stata sollevata da Report su Rai Tre, che ha sostenuto sulla scorta dell’inchiesta condotta dalla magistratura che Calisto Tanzi, all’epoca dei fatti patron del Parma Calcio, fosse proprietario anche dell’Hellas Verona, attraverso Giambattista Pastorello, ex dirigente gialloblu’.

Il procuratore Gerardo Laguardia ha ricostruito gli inizi di un’inchiesta che risale per l’appunto al 2001. ”In quell’anno – ha spiegato Laguardia – sulla base di notizie di stampa la sostituta Silvia Cavallari (ex componente del pool di inchiesta sul crac Parmalat, ndr) apri’ un fascicolo ipotizzando la frode sportiva.

Delle indagini fu informata anche la Federcalcio che fece pervenire ai nostri uffici una nota dettagliata nella quale sosteneva che dalla vicenda non emergevano irregolarita”’. Sotto la lente della Procura di Parma fini’ la partita Parma-Verona, penultima di campionato, che vide la vittoria degli scaligeri sui crociati.

Il Verona in seguito al successo esterno pote’ presentarsi al turno successivo contro la Reggina in piena corsa salvezza.

Vincendo nella sfida con i calabresi riusci’ a restare nel campionato di massima serie. Stando all’allora presidente del Napoli Corbelli, Tanzi era proprietario di due squadre e aveva di fatto condannato il Napoli alla retrocessione.

Il procuratore Laguardia ha spiegato che Corbelli fu ascoltato in Procura, mentre Pastorello e Stefano Tanzi, figlio di Calisto e all’epoca dirigente del Parma Calcio, furono sentiti nell’ambito di un’indagine della Federazione italiana gioco calcio.

Indagine che resto’ senza esiti, nel senso che non furono accertate responsabilita’. ”Per questo la Procura chiese l’archiviazione dell’inchiesta”, ha concluso Laguardia.

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