Partita folle, Lecce passa a Catania e intravede la salvezza

CATANIA, 11 APR – Tre minuti per stravolgere una partita. Catania-Lecce, finita 1-2 con i puglisi vittoriosi in rimonta dopo avere sbagliato un rigore, e' racchiusa in 180 secondi. Gli ultimi, recupero escluso. I rossazzurri, reduci dalla sconfitta con il Chievo dopo otto risultati utili di fila, giungono a un passo dalla vittoria che avrebbe consentito loro di eguagliare il record di punti in Serie A e di continuare a inseguire il sogno Europa League. Il Massimino e' pronto a festeggiare, ma la sorpresa e' dietro l'angolo.

Il Lecce, che con una sconfitta sarebbe a un passo dal baratro della retrocessione, riesce a ribaltare la situazione grazie a una serie di circostanze favorevoli avviate dall'infortunio di Bellusci, che costringe Montella a inventarsi una difesa d'emergenza a tre con Marchese accentrato accanto a Legrottaglie e Motta. I salentini ne approfittano subito pareggiando i conti con uno scatto di Muriel, che va via sul filo del fuorigioco e serve al nuovo entrato Corvia un pallone che va solo appoggiato in rete.

Gol contestato dai padroni di casa e soprattutto da Carrizo: il portiere argentino protesta rimediando un primo cartellino giallo e poi insiste applaudendo platealmente l'arbitro De Marco, che lo ammonisce per la seconda volta e lo espelle. Gesto sconsiderato, in particolare se si considera che Montella ha già effettuato le tre sostituzioni e quindi non può mandare in campo il portiere di riserva Kosicky. Tra i pali si sistema Lodi, ma il regista non e' certo abituato a fare l'estremo difensore e si vede. I salentini ripartono in contropiede e colpiscono con Di Michele, lesto a riprendere una corta respinta dell'improvvisato portiere di casa su tiro di Corvia.

Cosi' il Lecce incamera tre punti d'oro portandosi a due lunghezze dalla zona salvezza e beffando il Catania, protagonista di una gara non al top, ma neppure da buttare via. Il duello Bergessio-Benussi e' la costante della prima frazione di gara. Per tre volte il centravanti rossazzurro cerca la rete che gli manca da tempo, ma quando inquadra la porta trova sempre l'estremo difensore ospite pronto all'intervento. Costretto dopo neppure mezz'ora a rinunciare all'acciaccato Almiron, rilevato da Seymour, il Catania preme prevalentemente a sinistra, dove gli spunti di Gomez danno brio all'offensiva etnea, ma non sfonda. Anche il Lecce ha una fascia privilegiata, la destra, dove Cuadrado e Muriel cercano il varco per piazzare l'accelerazione giusta.

E' proprio il giovane colombiano a firmare il guizzo piu' interessante dei salentini nella prima parte di gara, un tiro dal limite corretto da Lodi e infrantosi sul palo. La tenacia di Bergessio viene premiata in avvio di ripresa, quando, sugli sviluppi di una punizione battuta da Lodi, Barrientos prova un sinistro a giro che s'infrange sulla traversa trovando però pronto l'attaccante argentino a ribadire in porta di testa. Il Catania potrebbe raddoppiare poco più tardi sfruttando un angolo di Gomez, ma Bellusci spreca da pochi passi mandando la palla a scheggiare la traversa.

Gol fallito, gol subito? Quasi. Il Lecce ha un'occasione d'oro per pareggiare al 25': De Marco, su segnalazione del guardalinee Galloni, accorda un rigore per un fallo di mano in area di Marchese, ma dal dischetto Di Michele calcia sul fondo. La disperazione dei leccesi e di Cosmi diventa ancora più acuta a quattro minuti dallo scadere: un colpo di testa di Delvecchio si stampa sul palo a Carrizo immobile. Sembra la condanna definitiva per il Lecce e invece i tre minuti conclusivi cambieranno tutto. Il Catania si allontana dalla zona Europa Leaugue mentre i pugliesi si avvicinano al quart'ultimo in classifica continuando a sperare in una salvezza che sembrava un miraggio.

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