ROMA – E’ successo tutto in mezz’ora. Alle 16 di giovedì le agenzie sportive battevano frenetiche gli ultimi dispacci dell’imminente sbarco del Papero Pato alla corte di Leonardo a Parigi con annessa presentazione, sempre sotto la Tour Eiffel, del “bandito” Carlitos Tevez strappato alle grinfie del redivivo Moratti. Alle 16 e 30 il Papero innamorato (della figlia del capo) metteva la sua firma sotto l’annuncio sul sito del Milan: “Resto qui, è casa mia” (“Prova di forza o lapsus freudiano?” insinua Il Fatto). Galliani, regista dell’operazione Tevez con cui aveva stretto un patto d’acciaio, è sbiancato ma ha obbedito. Stessa sorte per tutti gli altri attori della vicenda rimasti scornati: Tevez, il procuratore di Pato (senza trasferimento rinuncia a un sacco di soldi), Leonardo, Ancelotti, Allegri che, al posto del centravanti talentuoso ma timido, avrebbe preferito il brutto e spietato argentino.
Cosa è successo in mezz’ora? Semplice, il capo ha detto no, Berlusconi si è messo di traverso, ha fatto due conti e soprattutto, ma questo non lo dirà mai, si è messo una mano sulla coscienza e si è riscoperto padre amorevole. Barbara era in villa a Macherio a badare ai pargoli quando la trattativa è saltata: volete che non abbia messo bocca sulle prospettive della carriera del fidanzato? Il Corriere della Sera si chiede sottovoce se non abbia “inciso anche l’affetto che un suocero può provare nei confronti del compagno della figlia”. Ha inciso, eccome. Dal lato Veronica, la famiglia non è allineata e coperta né usa esibire santini del capofamiglia. Gli altri giocatori mugugnano, l’allenatore non è contento, c’è imbarazzo nello spogliatoio? All’amor non si comanda e Parigi può essere romantica quanto volete, non è Milano, non è due cuori e una capanna. E la capanna, dorata come una reggia, è alle porte di Milano, un lampo da Milanello.
I tifosi si devono preoccupare per questa svolta sentimentale del presidente ex sciupafemmine imperterrito? Finché caccerà i soldi non più di tanto e sappiamo che è dall’altro lato di Veronica (Piersilvio, Marina) che un bel calcio a quella macchina ingoia sghei che è il Milan lo tirerebbero volentieri. Se in famiglia vuole un po’ di solidarietà per sostenere la squadra è soprattutto a Barbara che deve appoggiarsi. La quale, frustrate le sue velleità di mettere le mani nientemeno che sulla Mondadori (Marina la presidia come una lupa) si è accontentata di un ruolo dirigenziale nella società. Ruolo che finora le dà tante soddisfazioni: fa esperienza, acquista visibilità esultando in tribuna, ha legato con il centravanti…Non può mica così, dal giorno alla notte, diventare una ultrà del Paris Saint Germain! Papà ascoltami, fai qualcosa. E infatti. Scommettiamo che Pato, per ritorsione di Allegri, non giocherà il derby (Robinho parte favorito) e che il prossimo anno non sarà l’allenatore del Milan?
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