BARI – Pedro Kamata a Bari è stato un idolo. Esterno d’attacco brillante fu uno dei protagonisti della promozione in serie A della squadra allora allenata da Antonio Conte. Ma di recente Kamata è tornato a parlare di quella esperienza a Bari con un aneddoto di quelli che fanno accapponare la pelle. E non tanto e non solo per la grammatica creativa e la bestemmia con cui Kamata, su Facebook, farcisce l’aneddoto.
Racconta il giocatore che quando arrivò a Bari aveva una mini-car. Non per scelta. Non aveva la patente. E racconta che mister e compagni lo prendevano in giro dicendogli di comprarsi una macchina altrimenti non sarebbe mai arrivato in tempo agli allenamenti.
Detto, fatto. Kamata compra una macchina di seconda mano. Una Fiat Punto. C’è un piccolo problema: Kamata non ha la patente. Gira tranquillo con la sua macchina finché un giorno viene fermato dai vigili. Che gli chiedono i documenti. Kamata dice la verità: non ho la patente. E abbassa il cappuccio che gli copriva la testa. A quel punto il vigile lo riconosce e gli dà una risposta surreale: “Ma sei Kamata! Togli subito sta cintura che qua non si usa. E porta il Bari in serie A”.
Kamata assicura che è tutto vero. Lo scrive su Facebook. E, onestamente, se non vero è almeno molto verosimile. Purtroppo.