Pescara-Bari, violenza e follia: dal gallo morto, all'aggressione al collaboratore di Grosso Pescara-Bari, violenza e follia: dal gallo morto, all'aggressione al collaboratore di Grosso

Pescara-Bari, violenza e follia: dal gallo morto, all’aggressione al collaboratore di Grosso

Pescara-Bari, violenza e follia: dal gallo morto, all'aggressione al collaboratore di Grosso
Pescara-Bari, violenza e follia: dal gallo morto, all’aggressione al collaboratore di Grosso
EPA/MARIUS BECKER

PESCARA – Il derby dell’Adriatico tra Pescara e Bari, terminato sul punteggio di 2-2, è stato rovinato da numerosi episodi di violenza.

 

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La ricostruzione della Gazzetta dello Sport

 Come scrive La Gazzetta dello Sport, il primo episodio nella notte con l’assalto all’hotel in cui alloggiavano i baresi: cori, insulti, tanto rumore e persino l’esplosione di due bombe carta. Obiettivo, più o meno riuscito, rendere insonne la notte degli “odiati” avversari. Sempre nella notte vengono imbrattati i muri esterni dell’abitazione dei familiari di Fabio Grosso a Spoltore (a pochi chilometri da Pescara), con la macabra aggiunta di un galletto (simbolo del Bari) morto (qui il nostro approfondimento), appeso al cancello d’ingresso. La colpa del tecnico, campione del mondo con l’Italia nel 2006, nella folle mentalità di questi teppisti, è quella di essere di Pescara e quindi di non poter allenare il grande rivale Bari.

Aggredito il collaboratore di Grosso

 Terzo episodio, il più brutto, questa mattina: il barese Giovanni Loseto, collaboratore tecnico di Grosso nel club pugliese, è stato affrontato e aggredito verbalmente da alcuni teppisti che l’avrebbero anche minacciato con mazze da baseball. Amaro il commento del tecnico Grosso:
“Purtroppo il nome della città di Pescara è venuto fuori prendendosi la responsabilità di pochi ragazzi superficiali. Non mi va di parlarne perché ci vivo da sempre, ci vivrò sempre e l’errore di qualcuno non macchia quello che io penso: Pescara è una città civilissima”.
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