Piacenza, il club emiliano scompare: nessuno si è presentato all’asta

Pubblicato il 19 Giugno 2012 - 12:36 OLTRE 6 MESI FA

La tifoseria del Piacenza (LaPresse)

PIACENZA – Adesso è proprio finita: il Piacenza F.C. 1919 scompare dal calcio professionistico. Alla mezzanotte sono scaduti i termini dell’esercizio provvisorio e oggi i curatori fallimentari, Franco Spezia e Germano Montanari, portano i registri in tribunale. A questo punto, i dipendenti non hanno più un lavoro e i giocatori sono automaticamente svincolati.

Non c’è stato mai margine perché decollasse una trattativa seria: le forze economiche locali hanno ignorato gli appelli rivolti loro anche dalle istituzioni e nessuno si è fatto carico della situazione, benche’ – alla terza e ultima asta – si partisse da 50mila euro e da un esborso globale, comprendente cioe’ il debito sportivo, di circa 500mila euro.

L’addio è amaro: nell’ultimo ventennio, il club emiliano – di proprietà della famiglia Garilli – ha disputato otto campionati di serie A e dodici di serie B. Poi sono arrivati la crisi economica e il discusso ”gruppo Gervasoni”: nel giro di due stagioni, il Piacenza è passato dai dintorni della zona playoff in serie B alla seconda divisione di Lega Pro (due retrocessioni consecutive, numerosi ex calciatori sanzionati
proprio ieri con radiazioni o pesanti squalifiche, penalizzazioni varie).

A rilevare il marchio è stata l’associazione ”Salva Piace”, un comitato di volontari che probabilmente cercheranno di far ripartire la squadra, attraverso abbinamenti o altre soluzioni, da uno dei campionati dilettanti.