Ciclismo ai titoli di coda. Gran finale in Italia della stagione internazionale con Re Pogacar. Lo sloveno, neo campione del mondo, parteciperà alle tre corse iconiche d’ottobre. Torna sulle strade del Belpaese dopo la doppietta Giro-Tour e la galoppata iridata in Svizzera.
E torna per stupire, per regalare ai tanti suoi ammiratori (ma anche a milioni di appassionati delle due ruote) lo spettacolo di un ciclismo aggressivo, tutto istinto e talento, tatticamente creativo, oltre gli schemi. Numeri, nella sola stagione in corso , davvero impressionanti: 55 giorni di competizioni e 23 successi. Questa la tripletta italiana del debutto iridato del 26enne fenomeno che non si risparmia mai.
Il Giro dell’Emilia è giunto alla 107esima edizione. Partenza da Vignola (Modena), arrivo al Santuario di San Luca (Bologna) dopo 215,8 km con 3.300 metri totali di dislivello. Finale su un circuito di 9 km da compiere quattro volte con pendenze fino al 18%. Sul colle della Guardia (ingresso da Porta Saragozza) si decide la corsa che funge da antipasto al Lombardia. A contrastare Pogacar ci sarà un gruppo di campioni del calibro di Remco Evenepoel, Roglic, Carapaz, Yates, Hinndley, Pidcock, Almeida, Mas, Buitrago.
La Tre Valli Varesine è alla 103esima edizione. Partenza da Busto Arsizio e arrivo a Varese dopo 200 km con una novità: la salita delle “5 Piante”. Al via 25 squadre per un totale di 175 corridori. Mobilitati 650 volontari a presidio del percorso. Robusto il piano sanitario e sicurezza . Pogacar sarà accompagnato da sei gregari di cui due sono italiani: Covi e Ulissi. Evenepoel avrà al suo fianco Alaphilippe; Pidcock sarà con Foss ed Arensman; Roglic avrà anche lui sei gregari tra cui l’azzurro Sobrero, Vlasov, Martinez e Huiguita.
Edizione 118 per il Giro di Lombardia. Partenza da Bergamo e arrivo a Como dopo 252 km e cinque salite iconiche: Passo di Ganda, Valpiana, Ghisallo, Colma di Sormano e San Fermo. Il Lombardia è la quinta e ultima Monumento dopo le leggendarie Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi. Sono le uniche corse autorizzate a superare la barriera dei 200 km. Sono una fusione di storia, cultura, ambiente. Ma anche di più: sono una festa popolare. Pogacar l’ha vinta già tre volte, due in meno del record di Fausto Coppi, una in più di Nibali.
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