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Pogacar nella storia del ciclismo, tris al Lombardia: era dal ‘48 che non si ripeteva, secondo l’ottimo Bagioli

Fenomeno Pogacar! Lo sloveno, 25 anni, alfiere della UAE  Team Emirates, è entrato nella storia del ciclismo con un tris di fila nella corsa lombarda; ha stravinto in solitaria il Giro di Lombardia compiendo un capolavoro.

Sull’ultima salita ha fatto un bluff da giocatore di poker consumato. Ha finto di essere in riserva e poi in discesa ha fatto la differenza infilando tutti i big, suoi compagni di fuga. Nella storia soltanto in due hanno vinto un Lombardia con una azione solitaria negli ultimi 30 km. Ci sono riusciti: Giovanni Gerbi nel 1905 e Alfredo Binda nel 1926. Una vita fa.

Benché colpito da crampi negli ultimi 9 km. si è ripreso coprendosi di sali sulla coscia. Ha stretto i denti ed è volato al traguardo in chiara sofferenza. Secondo il sorprendente Bagioli, 24 anni, fresco vincitore del Gran Piemonte.

DA COMO A BERGAMO, 238 KM E 4.400 METRI DI DISLIVELLO
Quinta e ultima Monumento dell’anno. Dopo le quattro super classiche di primavera (Sanremo,Fiandre, Roubaix, Liegi) ha chiuso il conto il Giro di Lombardia in un sabato d’ottobre quasi estivo. La quinta Monumento – corsa, come le altre quattro, autorizzata a superare la barriera dei 200 km – ha mantenuto fede alla sua tradizione che è una fusione di storia, cultura, ambiente.

Ma anche di più: una festa popolare. Al via da Como 175 corridori di 25 squadre (43 gli italiani tra cui Pippo Ganna, prima volta). Ne è uscita una corsa vivace. Partenza ufficiale alle 10.40, subito una fuga di 16 uomini e dopo una mezz’ora Evenepoel è coinvolto in una caduta di gruppo.

Riprende a fatica. Le prime tre salite di giornata (Ghisallo,Roncola, Berbenno)vengono superate in scioltezza: sempre in fuga i 16 battistrada e gap sui tre minuti. Tra i fuggitivi  gli italiani Battistella, Bais, Buratti, Tolio, Marcellusi. Al terzo scollinamento il gruppo ha ridotto lo svantaggio a 1’45”. Il temuto Passo della Crocetta (11 km al 6% di media, tratti all’11%)) dopo 161 km. di corsa, è affrontato col solito copione: 16 in fuga e gruppo all’inseguimento pilotato dalla Jumbo Visma.

ULTIME TRE SALITE IN 60 KM
Tre ascese selettive: Zambla Alta (cima a 1.257 metri), Passo di Ganda (1.058), Colle Aperto (371). Poi il traguardo di Bergamo. Ai -80 km il serpentone si spezza in tre gruppi. Davanti restano in sette.  I big ancora non si fanno vedere. Perde terreno Formolo. Ai -70 restano al comando in quattro tra cui Marcellusi, il gruppo rinviene a 57”.

I quattro sono raggiunti e scollinano in nove. Al traguardo mancano 62 km,. Discesa veloce verso l’attacco del Ganda (cima dopo 206 km di corsa). In Val Seriana i primi che si presentano in solitaria l’ottimo Marcellusi e Healy.

SUL PASSO DI GANDA LA SVOLTA
Folla sui tornanti,il gruppo si assottiglia, la UAE detta il ritmo, aggancia Marcellusi e mette nel mirino Healy che viene preso ai -37. Comincia un’altra corsa. Gruppo compatto. I big escono allo scoperto e cominciano a studiarsi. Ai -33 primo allungo di Pogacar insieme a Vlasov. Inseguono Roglic, Carapaz, i fratelli Yates, Bagioli. Picchiata verso il traguardo di Bergamo.

Restano in 7 a giocarsi la vittoria. Pogacar ai -28 se ne va. Passa a Selvino con 15” di vantaggio, lo braccano gli altri 6.  Spettacolo puro. Strada stretta e tortuosa, tornanti ripetuti, rischiosi. Attraversa Nembro con 33” di vantaggio.

FINALE THRILLING
Ultimi 10 km. È caccia allo sloveno. Colpo di scena: Pogacar accusa crampi . Soffre visibilmente. Ai -9 km conserva 44” di vantaggio. Ultimi 5 km, Pogacar aumenta il margine sui più immediati inseguitori (+58”). Passa sul ciotolato di Colle Aperto nel delirio della folla.

Ultimo km, una passerella trionfale. Terza vittoria consecutiva al Lombardia, il successo stagionale n.17. Fenomeno totale.  Urlo liberatorio alla telecamera e braccia al cielo. Ha stravinto in solitaria. Ha firmato una tripletta storica che mancava dal 1948. Festeggiato al traguardo Thibaut Pinot che a 33. anni ha chiuso proprio a Bergamo la carriera.un

ORDINE DI ARRIVO
1. Pogacar 2. Bagioli a 52”. Con lo stesso tempo: Roglic (3), Vlasov (4), Simon Yates (5), Adam Yates (6), Rodriguez (7),Carapaz (8), Evenepoel (9), Kron(10).

Marco Benedetto

Ha fondato Blitz e lo ha diretto fino al 2018. Ha anche firmato oltre 200 articoli. Ora si è ritirato, come conviene all’età, ma ogni tanto non perde l’occasione per dire la sua.

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