Pogacar nella storia. Ha vinto anche l’ultima tappa. Ha dominato anche la cronometro. Suo il terzo Tour. Non ci sono più parole. È l’ottavo di sempre a fare la doppietta Giro-Tour dopo Coppi (due volte), Anquetil, Merckx (tre volte),Hinault (due), Roche, Indurain (due) e Pantani nel 1998.
Nizza ha incoronato lo sloveno “Re del Tour 2024”. A 26 anni Pogacar si è costruito una bacheca sportiva a dir poco straordinaria. E con percentuali impressionanti. Ha vinto tra l’altro sei classiche monumento sulle 14 disputate e ha centrato quattro grandi giri su 7, senza mai scendere dal podio.
Quest’anno è stato addirittura un marziano: ha vinto più di un quarto delle tappe (11 tra Italia e Francia) e vestito quasi tutte le maglie rosa e gialla. Siamo a 38, una più di Merckx, fermo a 37. Da cineteca il trionfo nelle due ultime tappe alpine, vinte in spettacolare rimonta.
Per non intralciare le Olimpiadi (al via venerdì a Parigi) il Tour ha cambiato il finale e ha scelto la Costa Azzurra. Il sipario è calato con una cronometro di 33,7 km. Da Monaco a Nizza, un percorso tutt’altro che semplice. Un tracciato con solo 9 km di pianura e due salite impegnative: la Turbie dopo 11,2 km (8,1 km al 5,6%) e il Col d’Eze dopo 17,1 km (1,6 km all’8,1%). Dislivello totale: 650 metri.
Il primo a partire è stato Davide Ballerini alle 14.40; l’ultimo la maglia gialla Tadej Pogacar alle 18.45. Due minuti prima è partito sgommando Vingegaard, alle 18.41 Evenepoel. Cielo coperto, folla dappertutto, il principe Alberto a colloquio con i campioni. Festa popolare nel Principato.
Altra singolarità di questa Grand Boucle 2024,le prime tre tappe in Italia : Firenze-Rimini, Cesenatico-Bologna, Piacenza-Torino. La quarta tappa del Tour è partita da Pinerolo. Pogacar ha indossato la maglia gialla a Torino, subentrando a Roman Bardet. E non l’ha più lasciata. Galoppata di 3.498 km articolata in 21 tappe con due soli giorni di riposo e due cronometro individuali: settima tappa (25,3 km) e l’ultima . Dislivello complessivo: 52.230 metri.
Occhi puntati sui “tre tenori”: Pogacar, Vingegaard, Evenepoel. Rischiano oltre il dovuto. In discesa toccano punte di velocità impressionanti. Toccano i 90 km/h. Il duello a distanza entusiasma. Pogacar chiude nel delirio popolare in 45’24”99. Un trionfo. Terza vittoria consecutiva, 84 in carriera. Secondo Vingegaard, terzo Evenepoel. Rispettato l’ordine della classifica generale. Il podio è tutto loro.
Pogacar ha dato 6’17” di ritardo a Vingegaard e 9’18” ad Evenepoel. Nella crono di Nizza Vingegaard è finito a 1’02”. Evenepoel a 1’13”.
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